venerdì 16 aprile 2010

L’omosessualità: un’analisi biblica

L’omosessualità: un’analisi biblica


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Siamo oggi sottoposti, in ogni ambiente, ad un intenso battage teso a far si che la nostra società e chiese accettino ed approvino l’omosessualità come uno stile di vita legittimo e rispettabile, una “preferenza” sessuale al pari di ogni altra. Coloro che, su base morale e religiosa, vi si oppongono, vengono di solito dipinti come ignoranti bigotti e razzisti, degli “omofobi”, portatori di pregiudizi superati, che solo dovrebbero “finalmente tacere”.

E’ vero che alcuni odiano gli omosessuali e che persino ne organizzano “pestaggi” sistematici. Un tale comportamento non è in alcun modo giustificabile. Il vero cristiano non deve odiare l’omosessuale, ma deve trattarlo secondo i comandamenti di Dio (1 Giovanni 5:3): non è ammissibile la calunnia, la derisione, la violenza e l’odio né verso l’omosessuale, né verso chiunque altro. I cristiani dovrebbero proteggere gli omosessuali da attacchi personali.

Sebbene il cristiano abbia il dovere di trattare l’omosessuale come ogni altra persona, secondo i comandamenti di Dio, egli deve amarlo essendo con lui biblicamente onesto. L’atteggiamento di una persona verso l’omosessualità non deve essere modellato dalla cultura contemporanea, mutevole e pagana, ma secondo l’ispirata ed infallibile rivelazione di Dio, la Bibbia. La Bibbia offre speranza all’omosessuale perché gli dice la verità e gli proclama il perdono dei peccati attraverso Gesù Cristo.

L’istituzione creazionale del matrimonio
Per comprendere rettamente la sessualità umana bisogna risalire ai primordi dell’umanità. Nel principio Dio crea un uomo (Adamo) ed una donna (Eva). Dio non crea due uomini (ad es. Adamo e Gianfilippo), o due donne (ad es. Eva e Yvette) . Iddio prima crea Adamo dalla polvere della terra, poi crea Eva dalla costola di Adamo. Eva viene creata per essere la moglie di Adamo. La Bibbia afferma che erano nudi e che non ne avevano vergogna. La creazione di un uomo e di una donna per essere marito e moglie è il modello o paradigma di base di ogni rapporto sessuale approvato da Dio, normale, morale e benedetto. “L’unione matrimoniale è istituita da Dio stesso, e il suo sacro recinto non deve essere contaminato dall’intrusione di una terza parte, dell’uno o dell’altro sesso” (F. F. Bruce).

Gesù Cristo cita Genesi 2:24 come chiara prova che la poligamia (avere più di una moglie) e il divorzio (eccetto che nel caso di adulterio) sono condannati da Dio (Matteo 19:5). L’apostolo Paolo, scrivendo sotto ispirazione dello Spirito Santo, dice che vi può essere una sola e legittima espressione dell’impulso sessuale, cioè il matrimonio (1 Corinzi 7:2). Il matrimonio monogamo ed eterosessuale è il solo contesto in cui si può far del sesso senza peccato e senza sensi di colpa. “Sia il matrimonio tenuto in onore da tutti e il letto coniugale sia incontaminato, poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adulteri” (Ebrei 13:4). Qualunque altra cosa che sia contraria all’istituzione creazionale del matrimonio fra un uomo ed una donna, è inaccettabile davanti a Dio, e quindi peccaminoso. La Bibbia condanna ogni attività sessuale al di fuori del matrimonio monogamo ed eterosessuale: l’omosessualità, i rapporti sessuali prima del matrimonio, la poligamia, l’adulterio, la bestialità, e così via. “Nessuno vi seduca con vani ragionamenti, perché per queste cose viene l'ira di Dio sui figli della disubbidienza” (Efesini 5:6).

La legge di Dio
La legge morale di Dio condanna l’omosessualità di qualsiasi tipo: “Non avrai relazioni carnali con un uomo, come si hanno con una donna: è cosa abominevole. ...Se uno ha relazioni carnali con un uomo come si hanno con una donna, ambedue hanno commesso cosa abominevole; saranno certamente messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro" (Levitino 18:22; 20:13). Gli apologeti in favore dell’omosessualità cercano di eludere le affermazioni chiare e non ambigue della legge di Dio torcendo la Scrittura con sofismi e varie giustificazioni.

Alcuni sostengono che la legge di Dio certo condanna l’omosessualità, ma insegnano che quello che normalmente viene considerato legge di Dio, in realtà non sia altro che testimonianza di antiche usanze israelite e pregiudizi. Negano l’origine mosaica della legge e sono relativisti quanto all’etica. Le loro argomentazioni devono essere respinte perché sia Cristo che gli apostoli di fatto accettavano l’autorità divina, infallibilità, ed assoluta autorità dell’Antico Testamento (Matteo 22:é39,40; Giovanni 10:35; 2 Timoteo 3:16,17). Se si respinge la legge di Dio affermando trattarsi soltanto di idee umane dell’antico Israele, non si può nemmeno ragionevolmente accogliere Cristo come proprio Salvatore. Allora o si afferma che Gesù avesse idee errate sulla legge di Dio, o che Lui non fosse che un bugiardo. Non ci si inganni, però, Gesù Cristo è Dio (Giovanni 1:1; 8:58,59): Egli non può sbagliarsi o mentire (Numeri 23:19).

Altri insegnano che le leggi che condannano l’omosessualità erano intese solo per la nazione di Israele, e che la legge dell’Antico Testamento, con l’avvento di Cristo, sia superata. Quest’idea riscuote una certa popolarità fra coloro che affermano essere “omosessuali evangelici”. Quest’idea è del tutto non biblica. Quando il Nuovo Testamento afferma che i cristiani sono morti alla legge, esso intende che Cristo ha adempiuto alla legge (il patto d’opere) per il credente, e rimossa la maledizione della legge attraverso la Sua morte sacrificale. I cristiani che si uniscono a Gesù Cristo nella Sua vita perfetta e priva di peccato, come pure alla Sua morte sacrificale, sono risorti con Cristo e posti in grado dallo Spirito Santo, di vivere per Dio. Paolo dice che: “la legge è certamente santa, e il comandamento santo, giusto e buono” (Ro. 7:12). Cristo non ha abolito la legge morale: ha ubbidito ad essa perfettamente in favore ed al posto del peccatore. Egli è morto per togliere la colpevolezza dovuta al peccato, ed Egli manda al credente lo Spirito Santo proprio affinché abbiano la capacità di ubbidire alla legge di Dio. Se Cristo ci avesse liberato dalla legge morale, come afferma l’apologeta omosessuale, allora non ci sarebbe stato bisogno che Lui morisse: se non c’è più legge, non c’è più nemmeno il peccato e la colpevolezza. Le uniche leggi che non sono più per noi vincolanti, sono quelle specificatamente legate alla terra di Israele e le leggi cerimoniali. Le leggi cerimoniali prefiguravano Gesù Cristo e la Sua opera con tipologie e figure. La legge morale di Dio e le leggi casistiche fondate sulla legge morale, sono ancora in vigore. La legge di Dio è fondata sulla Sua stessa natura e carattere: essa è quindi assoluta, immutabile, ed eterna.

E’ ovvio che la proibizione contro l’omosessualità non abbia nulla a che fare con il sistema sacrificale: chiaramente non sono di natura cerimoniale. Inoltre, se le leggi contro l’omosessualità fossero state intese solo per la nazione di Israele, allora perché l’omosessualità viene condannata in Sodomia, ben 400 anni prima che esistesse la nazione di Israele? “Proprio come Sodoma e Gomorra e le città vicine, che come loro si erano abbandonate alla fornicazione e si erano date a perversioni sessuali contro natura, sono state poste davanti come esempio, subendo la pena di un fuoco eterno…” (Giuda 7). Sebbene Sodomia fosse generalmente caratterizzata dalla malvagità, Genesi 19 presenta l’omosessualità come l’ultimo stadio della degenerazione. Gli uomini di Sodomia desideravano avere rapporti sessuali con gli ospiti di Lot ed erano pronti a violentarli, se necessario. Dio operò la distruzione totale di Sodoma e Gomorra. Sonora non fu distrutta solo perché gli abitanti di Sodoma si erano manifestati inospitali, come alcuni sostengono. Il solo fatto di non essere ospitali non spiegherebbe il giudizio totale di Dio. Dio distrusse totalmente la città, e solo Lot e la sua famiglia ne furono risparmiati.

Alcuni apologeti omosessuali sostengono che la legge di Dio condannasse solo la prostituzione cultuale maschile. Essi sostengono che l’omosessualità moderna non abbia nulla a che fare con l’omosessualità idolatra e pagana ed i riti della fertilità praticata in tempi antichi. Iddio condanna specificatamente la prostituzione maschile ed i riti di fertilità associati con essa; Deuteronomio 23:17,18 si applica certamente alla prostituzione cultuale. Però, Levitino 18:22 e 20:13 non menziona affatto la prostituzione cultuale: “Se uno ha relazioni carnali con un uomo come si hanno con una donna, ambedue hanno commesso cosa abominevole; saranno certamente messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro” (Levitino 20:13).

Il tentativo di legare ogni proibizione biblica dell’omosessualità soltanto al fenomeno dell’antica prostituzione cultuale rivela un ovvio pregiudizio pro omosessualità da parte di questi interpreti. Essi forzano il testo biblico tanto da farlo adattare allo stampo pro omosessuale. Sono disonesti con le chiare intenzioni del testo biblico. Essi guardano alla legge di Dio attraverso gli occhiali deformanti dei loro presupposti favorevoli all’omosessualità. Non è lecito condensare tre proibizioni distinte (Levitico 18:22; 20:13; Deuteronomio 23:17,18) come se si trattasse solo di una. Gli interpreti pro omosessualità lo sanno, ma a loro non importa, perché non sono interessati alla verità, ma solo a giustificare il loro comportamento perverso e malvagio. Inoltre, la loro stessa interpretazione potrebbe essere usata per giustificare pure i rapporti sessuali con capre e pecore, perché anche la bestialità faceva parte degli antichi riti della fertilità. Non fatevi illusioni: Iddio è contro l’omosessualità in ogni sua forma, sia cultuale che personale.

Le argomentazioni in favore dell’omosessualità non sono altro che pietose scuse per giustificare un comportamento che Dio odia e che chiaramente condanna: “Non sapete voi che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v'ingannate: né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né gli omosessuali, né i ladri, né gli avari, né gli ubriaconi, né gli oltraggiatori, né i rapinatori erediteranno il regno di Dio” (1 Corinzi 6:9,10). L’omosessualità era condannata da Dio secoli prima che venisse promulgata la legge (ad es. Genesi 19). Essa è esplicitamente condannata dalla legge di Dio (Levitico 18:22; 20:13). Come inoltre mostreremo, essa è chiaramente condannata nel Nuovo Testamento dall’apostolo Paolo.

Il Nuovo Testamento
Il Nuovo Testamento concorda con la condanna che l’Antico Testamento fa dell’omosessualità, e la conferma. Potrebbe forse un altro brano meglio esprimere la condanna dell’omosessualità che ciò che Paolo scrive nel primo capitolo di Romani? “Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità nelle concupiscenze dei loro cuori, sì da vituperare i loro corpi tra loro stessi. Essi che hanno cambiato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura, al posto del Creatore che è benedetto in eterno. Amen. Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami, poiché anche le loro donne hanno mutato la relazione naturale in quella che è contro natura. Nello stesso modo gli uomini, lasciata la relazione naturale con la donna, si sono accesi nella loro libidine gli uni verso gli altri, commettendo atti indecenti uomini con uomini, ricevendo in se stessi la ricompensa dovuta al loro traviamento. E siccome non ritennero opportuno conoscere Dio, Dio li ha abbandonati ad una mente perversa, da far cose sconvenienti ... Or essi, pur avendo riconosciuto il decreto di Dio secondo cui quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non solo le fanno, ma approvano anche coloro che le commettono” (Romani 1:24-28,32).

Gli apologeti del comportamento omosessuale, tentano di aggirare Romani 1, affermando che Paolo qui condanna solo la concupiscenza omosessuale e la promiscuità, non relazioni omosessuali monogame ed amorevoli. Il problema di questa interpretazione pro omosessualità è che Paolo, in questo testo, non dà la benché minima indicazione di quest’idea. Questa idea deve essere imposta al testo perché chiaramente non vi è presente. Paolo era un esperto di intricati problemi etici. La sua condanna copre ogni forma di comportamento omosessuale: promiscuo, monogamo, o altrimenti. Se l’omosessualità fosse accettabile solo a certe condizioni, allora lo potrebbe anche essere la menzogna, l’omicidio, la calunnia, ed altri peccati elencati da Paolo. Sarebbero pronti gli apologeti omosessuali a sostenere che anche fare sesso con capre e pecore è permesso se il rapporto è amorevole e monogamo?

Altri apologeti dicono che qui Paolo si riferiva solo alla prostituzione cultuale greca. Il testo, però, non dice nulla sulla prostituzione omosessuale greca. Paolo concentra la sua attenzione qui su ciò che avviene quando si respinge Dio da tutti i nostri pensieri per adorare degli idoli. Paolo qui discute di comportamento morale personale. Quando si abbandona Dio, il nostro comportamento personale diventa perverso. Se qui Paolo avesse condannato solo la prostituzione cultuale greca, perché allora la Chiesa primitiva condannava tutte le forme di omosessualità? Come mai ogni ramo della Chiesa cristiana ed ogni denominazione ha sempre condannato ogni forma di omosessualità per quasi 2000 anni? E’ stato solo dagli anni 70 del XX secolo che l’omosessualità ha cominciato a ricevere accoglienza nella società. Non è un caso che proprio quelle chiese che hanno cambiato la loro posizione sull’omosessualità siano le stesse chiese liberali che respingono l’autorità divina della Scrittura. Se Cristo e gli apostoli accettavano l’omosessualità monogama, perché allora la Chiesa apostolica l’aveva universalmente condannata?

La teoria della pederastia
Il tentativo più abile di ripudiare la condanna che Paolo fa dell’omosessualità, è la teoria della pederastia. Questa concezione afferma che Paolo, seguendo la cultura greca, condannasse solo lo sfruttamento sessuale ed emotivo dei giovanetti da parte degli uomini. Questa concezione presuppone che Paolo sia solo un prodotto della cultura greca pagana del suo tempo. La Bibbia, però, insegna chiaramente che Paolo scriveva sotto la direzione soprannaturale dello Spirito Santo (2 Pietro 3:15,16). Per comprendere la concezione del mondo di Paolo, non bisogna guardare alla Grecia pagana o a Roma, ma all’Antico Testamento, all’insegnamento di Gesù Cristo e degli altri apostoli. La condanna che Paolo fa dell’omosessualità è del tutto coerente con la legge di Dio rivelata a Mosè, e ne è continuazione. La pederastia è sbagliata ed è condannata da Dio, proprio perché è una forma, o un aspetto, dell’omosessualità. Essa è pure peccaminosa e cattiva perché è una forma di attività sessuale al di fuori del matrimonio legittimo, monogamo ed eterosessuale. L’omosessualità è sbagliata, non importa quale sia l’età dei partecipanti. L’idea che una volta che due maschi raggiungano l’età di 18 anni, Dio approvi che essi facciano sesso anale o orale, è assurda. Paolo condannava questi comportamenti folli e malvagi molto tempo fa: “noi sappiamo che la legge è buona, se uno la usa legittimamente; sapendo questo, che la legge non è stata istituita per il giusto, ma per gli empi e i ribelli, per i malvagi e i peccatori, per gli scellerati e i profani, per coloro che uccidono padre e madre, per gli omicidi, per i fornicatori, per gli omosessuali, per i rapitori, per i falsi, per gli spergiuri, e per qualsiasi altra cosa contraria alla sana dottrina” (1 Timoteo 1:8-10).

Atto ed orientamento
Qualsiasi discussione sull’omosessualità sarebbe incompleta senza discutere la questione della differenza fra atto ed orientamento. Molti omosessuali dicono: “Io sono nato omosessuale – Dio mi ha fatto così. quindi, i miei pensieri, desideri, e stile di vita, non dovrebbero essere condannati”. Se vi sono delle persone che nascono con una predisposizione verso il comportamento omosessuale, forse che questo rende i loro desideri e comportamenti omosessuali accettabili per Dio? Assolutamente no!

La dottrina biblica sul peccato originale insegna che tutti nascono con una natura o disposizione peccaminosa. Il primo uomo, Adamo, era, davanti a Dio, il capo e rappresentante dell’intera razza umana. Quando Adamo peccò, la colpevolezza e la contaminazione del peccato passò all’intera razza umana (Romani 5:12,17,19). Ogni persona (eccetto Gesù Cristo, concepito dallo Spirito Santo) nasce con una natura peccaminosa. E’ sbagliato dire: “Dio mi ha reso omosessuale (o bugiardo, o omicida)”, perché il peccato non ha preso origine da Dio, ma dall’uomo (cioè dal nostro progenitore Adamo).

Il fatto che ogni essere umano nasca con un orientamento (o propensione) verso il peccato, non giustifica desideri o comportamenti peccaminosi. La Bibbia dice che tutti nascono bugiardi (Salmo 58:3), eppure la Bibbia dice che la menzogna è un peccato (Esodo 20:16; Deuteronomio 5:20). Inoltre essa dice che i bugiardi non entreranno nel regno di Dio (Apocalisse 21:27). Se vi sono alcuni che nascono con la tendenza a rubare, ad essere omosessuale, omicida, sadomasochista o alla bestialità, alla mutilazione, ecc. questo non giustifica il loro comportamento peccaminoso. L’argomentazione che la tendenza all’omosessualità la renda in qualche modo accettabile a Dio, potrebbe essere usata per giustificare ogni comportamento peccaminoso. Questo ragionamento distrugge la responsabilità personale, priva di significato la stessa legge di Dio, e non necessaria l’opera salvifica di Gesù Cristo. Tutti dovranno rendere conto di sé stessi a Dio per ogni loro pensiero, parola ed azione, indipendentemente dal loro “orientamento” di fondo. Accusare Dio di avere impresso in noi una certa tendenza e che per questo sia inevitabile, potrà forse far sentire meglio qualche omosessuale, ma non reggerà di fronte al giudizio di Dio, quando tutti gli omosessuali impenitenti saranno gettati all’inferno (1 Corinzi 6:9-10; Apocalisse 21:27). La Bibbia, inoltre, insegna che le creature umane non possono accusare Dio dei loro comportamenti peccaminosi, perché Dio non tenta l’uomo. E’ dalle proprie passioni che uomini e donne vengono sospinti qui e là: “Nessuno, quando è tentato dica: «Io sono tentato da Dio», perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno. Ciascuno invece è tentato quando è trascinato e adescato dalla propria concupiscenza. Poi quando la concupiscenza ha concepito, partorisce il peccato e il peccato, quando è consumato, genera la morte” (Giacomo 1:13-15).

Alcuni sostengono che, ad essere immorali, siano gli atti omosessuali, e non i sentimenti o desideri che sono innati, quindi inevitabili, quindi non peccaminosi. Certo, la Bibbia insegna che essere tentati non è peccato (Cristo fu tentato, eppure non commise peccato, Ebrei 2:18). Ciò che è peccato è quando una persona coltiva ciò a cui è tentata, fantastica e fa piani su come realizzare quel comportamento peccaminoso. La Bibbia chiaramente insegna che peccato non è solo commettere di fatto ciò che Dio proibisce, ma pure avere desideri e pensieri immorali.

Gesù Cristo proibisce il solo bramare rapporti sessuali eterosessuali illeciti in Matteo 5:27-29. Gesù dice che quando un uomo guarda una donna desiderandola, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore (Matteo 5:28). L’idea di condannare solo l’atto esteriore, ma non la bramosia interiore, era una dottrina dei Farisei che Cristo condanna fermamente (Matteo 5:21,22; 15:19,20). L’apostolo Paolo condanna i desideri cattivi e le fantasie empie: “Fate dunque morire le vostre membra che sono sulla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e avidità, che è idolatria” (Colossesi 3:5). Paolo dice che i cristiani devono santificare (rendere santi) i loro stessi pensieri (Filippesi 4:8). Giacomo dice che se i desideri non vengono controllati, il peccato ne conseguirà (Giacomo 4:1). I desideri illeciti di carattere omosessuale sono condannati in Romani 1:24,26,27. Il profeta Isaia dice: “Lasci l'empio la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri, e ritorni all'Eterno che avrà compassione di lui, e al nostro DIO che perdona largamente” (Isaia 55:7), intendendo che il ravvedimento implica anche i pensieri. Dato che la Bibbia condanna i desideri illeciti insieme agli atti illeciti, non può esistere alcun “omosessuale cristiano” come non può esistere un omicida cristiano o un ladro cristiano. Quando un omosessuale diventa cristiano, questi deve combattere nella sua vita sia i pensieri che gli atti omosessuali, e liberarsene. A volte potrà anche essere tentato, ma si rifiuterà di fantasticare e di commettere tali atti abominevoli. “Quanto al rimanente, fratelli, tutte le cose che sono veraci, tutte le cose che sono oneste, tutte le cose che sono giuste, tutte le cose che sono pure, tutte le cose che sono amabili, tutte le cose che sono di buona fama, se vi è qualche virtù e se vi è qualche lode, pensate a queste cose” (Filippesi 4:8). “…queste cose avvennero come esempi per noi, affinché non desideriamo cose malvagie come essi fecero” (1 Corinzi 10:6).

Conclusione
La condanna che la Bibbia fa dell’omosessualità è molto chiara e molto forte. Dio dice che l’omosessualità è “un’abominazione”, cioè cosa che Dio odia, aborre e intensamente detesta. L’Antico Testamento insegna che coloro che commettono il crimine dell’omosessualità dovrebbero essere messi a morte (Le. 18:22, 20:14). Il Nuovo Testamento è in pieno accordo, e Paolo dice che il comportamento omosessuale è “degno di morte” (Romani 1:32). Non si tratta di un’opinione umana, ma del chiaro insegnamento della Parola di Dio.

Coloro che affermano la necessità di essere compassionevoli verso gli omosessuali giustificando ed approvando il loro comportamento perverso, sono dei bugiardi e dei falsi maestri. Il loro tentativo di re-interpretare la Bibbia per far si che essa accetti l’omosessualità, non è niente di più che le scuse pietose di coloro che non intendono ravvedersi. Non fanno altro che portare gli omosessuali sulla via spaziosa che conduce alla perdizione (Matteo 7:13). Sono loro i veri nemici della comunità omosessuale.

La tua sola speranza è accogliere ciò che Dio dice al riguardo del tuo comportamento peccaminoso. Se vuoi ravvederti dai tuoi peccati e credere in Gesù Cristo, devi prima essere persuaso che il tuo comportamento è sbagliato, perverso e meritevole di condanna. Dopo aver detto che gli omosessuali saranno esclusi dal regno di Dio, Paolo dice: “Or tali eravate già alcuni di voi; ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù e mediante lo Spirito del nostro Dio” (1 Corinzi 6:11). Nella chiesa di Corinto, perciò c’erano pure omosessuali che avevano abbandonato il loro precedente stile di vita essendo stati liberati dal loro peccato. Essi se ne erano ravveduti ed avevano creduto a Gesù Cristo.

Gesù Cristo, come viene presentato dalle Scritture, è la sola speranza del peccatore: “in nessun altro vi è la salvezza, poiché non c'è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati” (Atti 4:12). Se riponi in Lui la tua fede, tutti i tuoi peccati ti saranno perdonati: “poiché se confessi con la tua bocca il Signore Gesù, e credi nel tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato. Col cuore infatti si crede per ottenere giustizia e con la bocca si fa confessione, per ottenere salvezza, perché la Scrittura dice: «Chiunque crede in lui non sarà svergognato»” (Romani 10:9-11).

Il sangue privo di peccato di Cristo è in grado di rimuovere la colpevolezza e la maledizione del peccato. La Sua vita perfetta, priva di peccato, viene donata a coloro che credono in Lui. Quando i cristiani appariranno davanti a Dio nel giorno del giudizio, essi saranno rivestiti della perfetta giustizia di Cristo. I credenti possono accedere al paradiso solo per i meriti di Gesù Cristo. Quando Gesù Cristo risorse dai morti il terzo giorno, questo fu la prova che il Suo sacrificio era stato accolto da Dio Padre. Cristo risorse vittorioso sul peccato, sulla colpa, sulla morte e sull’inferno per chiunque ripone in Lui la sua fiducia. Dopo la Sua risurrezione Cristo, come Mediatore fra Dio e l’uomo, fu fatto Re e Signore di ogni cosa sia in cielo che sulla terra. “Ravvedetevi dunque e convertitevi, affinché i vostri peccati siano cancellati, e perché vengano dei tempi di refrigerio dalla presenza del Signore” (Atti 3:19).

Se desideri discutere il contenuto di questo saggio o sei interessato ad uno studio biblico, scrivi, per favore, all’indirizzo qui indicato.

Brian Schwertley

Tutte le citazioni bibliche sono tratte dalla versione “Nuova Diodati”, ediz. La buona Novella, Brindisi, 1991


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LA BIBBIA E L'OMOSESSUALITA'

LA BIBBIA E L'OMOSESSUALITA'

E riguardo al vestirsi da donna, e ai transessuali?
"La donna non si vestirà da uomo, e l'uomo non si vestirà da donna poiché il Signore, il tuo Dio, detesta chiunque fa tali cose" (Deut. 22:5).

Cosa dice la Bibbia circa l'omosessualità?

"Non v'ingannate: né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né gli omosessuali, né i ladri, né gli avari, né gli ubriaconi, né gli oltraggiatori, né i rapinatori erediteranno il regno di Dio" (1 Corinzi 6:9-10, cf. Lev. 18:22).

"Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l'uso naturale in quello che è contro natura; similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento" (Romani 1:26-27).

Gesù offre però la possibilità, a chiunque vuole, di ricevere perdono e liberazione:

"E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio" (1 Corinzi 6:11).

"Ravvedetevi dunque e convertitevi, perché i vostri peccati siano cancellati" (Atti 3:19).


Il modello stabilito da Dio

Ai primordi dell’umanità, Dio crea un uomo ed una donna. Non crea due uomini, o due donne. La creazione di un uomo e di una donna per essere marito e moglie è il modello o paradigma di base di ogni rapporto approvato da Dio e secondo natura.

Gesù stesso cita questo modello (Genesi 2:24) quando spiega che poligamia e divorzio sono condannati da Dio, poiché Egli disapprova i rapporti sessuali al di fuori del matrimonio monogamo ed eterosessuale - quindi anche i rapporti omosessuali, l’adulterio, e così via.

Nell'Antico Testamento, Dio dice al suo popolo: “Non avrai relazioni carnali con un uomo, come si hanno con una donna” (Lev. 18:22).

Il Nuovo Testamento conferma: “Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami, poiché anche le loro donne hanno mutato la relazione naturale in quella che è contro natura. Nello stesso modo gli uomini, lasciata la relazione naturale con la donna, si sono accesi nella loro libidine gli uni verso gli altri, commettendo atti indecenti uomini con uomini, ricevendo in se stessi la ricompensa dovuta al loro traviamento” (Romani 1:24-28).

Un passo particolarmente esplicito è 1 Corinzi 6:10: “Non v'ingannate: né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né gli omosessuali, né i ladri, né gli avari, né gli ubriaconi, né gli oltraggiatori, né i rapinatori erediteranno il regno di Dio.”

Quanto è meraviglioso constatare però che il verso che segue subito dopo, mette in evidenza la possibilità e la grazia che è offerta a chiunque chiede al Signore di cambiare la propria vita. Il verso 11 continua: “E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo...”


http://camcris.altervista.org/omoses.html

LA BIBBIA INSEGNA LA MODESTIA NEL VESTIRSI

LA BIBBIA INSEGNA LA MODESTIA NEL VESTIRSI

Cosa dice la Bibbia circa l'erotismo e la pornografia (riviste, internet, calendari, film, teatro, spettacoli) ?
Gesù disse:

"Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore" (Matteo 5:28).

"Se il tuo occhio ti fa cadere in peccato, cavalo e gettalo via da te; meglio è per te entrare nella vita con un occhio solo, che aver due occhi ed essere gettato nella geenna del fuoco" (Matteo 18:9).

"La lampada del corpo è l'occhio. Se dunque il tuo occhio è limpido, tutto il tuo corpo sarà illuminato; ma se il tuo occhio è malvagio, tutto il tuo corpo sarà nelle tenebre. Se dunque la luce che è in te è tenebre, quanto grandi saranno le tenebre!" (Matteo 6:22-23).

"Poiché dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni. Queste sono le cose che contaminano l'uomo" (Matteo 15:19-20).

"Ognuno è tentato dalla propria concupiscenza [cioè il desiderio illecito, soprattutto quello carnale, ndr] che lo attrae e lo seduce. Poi la concupiscenza, quando ha concepito, partorisce il peccato; e il peccato, quando è compiuto, produce la morte" (Giacomo 1:14-15).


E riguardo al vestirsi in modo provocante?

"Similmente le donne si vestano in modo decoroso, con verecondia e modestia e non di trecce o d'oro, o di perle o di abiti costosi, ma di buone opere, come conviene a donne che fanno professione di pietà" (1 Timoteo 2:9-10).

"Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti affinché, anche se ve ne sono alcuni che non ubbidiscono alla parola, siano guadagnati senza parola dalla condotta delle loro mogli, quando vedranno la vostra casta condotta accompagnata da timore. Il vostro ornamento non sia quello esteriore: intrecciare i capelli, portare i gioielli d'oro o indossare belle vesti ma l'essere nascosto nel cuore con un'incorrotta purezza di uno spirito dolce e pacifico, che è di grande valore davanti a Dio" (1 Pietro 3:1-5).


Ma queste cose ormai sono considerate normali nel mondo, non possono essere sbagliate...

Gesù disse: "Non amate il mondo, né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui. Perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e l'orgoglio della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno" (1 Giovanni 2:16-17).

"Tutto il mondo giace nel maligno" (1 Giovanni 5:19).

"In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge [di Dio] passerà" (Matteo 5:18).

Dei credenti, la Bibbia dice: "Egli ha vivificato anche voi, che eravate morti nei falli e nei peccati, nei quali già camminaste, seguendo il corso di questo mondo, secondo il principe della potestà dell'aria, dello spirito che al presente opera nei figli della disubbidienza, fra i quali anche noi tutti un tempo vivemmo nelle concupiscenze della nostra carne, adempiendo i desideri della carne e della mente, ed eravamo per natura figli d'ira, come anche gli altri" (Efesini 2:1-3).

"Non conformatevi alle concupiscenze del tempo passato, quando eravate nell'ignoranza, ma come Colui che vi ha chiamati è santo, voi pure siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: Siate santi, perché Io sono santo.
... E se invocate come Padre colui che senza favoritismi di persona giudica secondo l'opera di ciascuno, conducetevi con timore per tutto il tempo del vostro pellegrinaggio, sapendo che non con cose corruttibili, come argento od oro, siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai padri, ma col prezioso sangue di Cristo, come di Agnello senza difetto e senza macchia" (1 Pietro 1:14-16,17-19).


http://camcris.altervista.org/sessualita.html

LE DONNE CRISTIANE DEVONO COPRIRSI IL CAPO DURANTE LE FUNZIONI RELIGIOSE

LE DONNE CRISTIANE DEVONO COPRIRSI IL CAPO DURANTE LE FUNZIONI RELIGIOSE


I Corinzi : 11, 1-16


[1] Fatevi miei imitatori, come io lo sono di Cristo.

[2] Vi lodo poi perché in ogni cosa vi ricordate di me e conservate le tradizioni così come ve le ho trasmesse.

[3] Voglio però che sappiate che di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l'uomo, e capo di Cristo è Dio.

[4] Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto, manca di riguardo al proprio capo.

[5] Ma ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo, manca di riguardo al proprio capo, poiché è lo stesso che se fosse rasata.

[6] Se dunque una donna non vuol mettersi il velo, si tagli anche i capelli! Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi, allora si copra.

[7] L'uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell'uomo.

[8] E infatti non l'uomo deriva dalla donna, ma la donna dall'uomo;

[9] né l'uomo fu creato per la donna, ma la donna per l'uomo.

[10] Per questo la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza a motivo degli angeli.

[11] Tuttavia, nel Signore, né la donna è senza l'uomo, né l'uomo è senza la donna;

[12] come infatti la donna deriva dall'uomo, così l'uomo ha vita dalla donna; tutto poi proviene da Dio.

[13] Giudicate voi stessi: è conveniente che una donna faccia preghiera a Dio col capo scoperto?

[14] Non è forse la natura stessa a insegnarci che è indecoroso per l'uomo lasciarsi crescere i capelli,

[15] mentre è una gloria per la donna lasciarseli crescere? La chioma le è stata data a guisa di velo.

[16] Se poi qualcuno ha il gusto della contestazione, noi non abbiamo questa consuetudine e neanche le Chiese di Dio.

http://www.vatican.va/archive/ITA0001/_INDEX.HTM

LE DONNE CRISTIANE SI DEVONO VESTIRE CASTAMENTE

Timoteo I, 2:9

“Similmente desidero che le donne si adornino con veste convenevole, con modestia e sanità di mente,
non con forme d’intrecciature di capelli e oro o perle o abbigliamento molto costoso”

http://sites.google.com/site/centroantiblasfemia/


http://sites.google.com/site/centroantiblasfemia/Home/le-donne-cristiane-devono-coprirsi-il-capo-durante-le-funzioni-religiose

STARE NUDI VOLONTARIAMNTE E' PECCATO!

STARE NUDI VOLONTARIAMNTE E' PECCATO!

Apocalisse: 3,18-Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco,
vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per ungerti gli occhi e ricuperare la vista.


Apocalisse: 16,15-Ecco, io vengo come un ladro. Beato chi è vigilante e conserva le sue vesti per non andar nudo e lasciar vedere le sue vergogne.
Luca: 12, 35-36-Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese;

Bisogna vestire il nudo non solo per il freddo e il disagio, ma anche per il pudore;

Matteo: 25, 35-36-Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato,

nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.

IL VECCHIO TESTAMENTO VIETA IL NUDISMO


Levitico 18,6-23 « Nessuno si accosterà a una sua consanguinea, per scoprire la sua nudità. Io sono il Signore. Non scoprirai la nudità di tuo padre né la nudità di tua madre: è tua madre; non scoprirai la sua nudità. Non scoprirai la nudità di una moglie di tuo padre; è la nudità di tuo padre. Non scoprirai la nudità di tua sorella, figlia di tuo padre o figlia di tua madre, nata in casa o fuori; non scoprirai la loro nudità. Non scoprirai la nudità della figlia di tuo figlio o della figlia di tua figlia, perché è la tua propria nudità. Non scoprirai la nudità della figlia di una moglie di tuo padre, generata da tuo padre: è tua sorella, non scoprirai la sua nudità. Non scoprirai la nudità della sorella di tuo padre; è carne di tuo padre. Non scoprirai la nudità della sorella di tua madre, perché è carne di tua madre. Non scoprirai la nudità del fratello di tuo padre, avendo rapporti con sua moglie: è tua zia. Non scoprirai la nudità di tua nuora: è la moglie di tuo figlio; non scoprirai la sua nudità. Non scoprirai la nudità di tua cognata: è la nudità di tuo fratello. Non scoprirai la nudità di una donna e di sua figlia. Non prenderai la figlia di suo figlio né la figlia di sua figlia per scoprirne la nudità: sono parenti carnali. È un'infamia. Non prenderai in sposa la sorella di tua moglie, per non suscitare rivalità, scoprendo la sua nudità, mentre tua moglie è in vita. Non ti accosterai a donna per scoprire la sua nudità durante l'impurità mestruale. Non darai il tuo giaciglio alla moglie del tuo prossimo, rendendoti impuro con lei. Non consegnerai alcuno dei tuoi figli per farlo passare a Moloc e non profanerai il nome del tuo Dio. Io sono il Signore. Non ti coricherai con un uomo come si fa con una donna: è cosa abominevole. Non darai il tuo giaciglio a una bestia per contaminarti con essa; così nessuna donna si metterà con un animale per accoppiarsi: è una perversione. » (Levitico 18,6-23)

http://it.wikipedia.org/wiki/Sesso_nella_Bibbia

http://sites.google.com/site/centroantiblasfemia/

http://sites.google.com/site/centroantiblasfemia/Home/stare-nudi-volontariamnte-e-peccato

mercoledì 14 aprile 2010

LA CASTA VITA CRISTIANA -1 LETTERA AI CORINZI: 7,1-40

EBREI CON GESU'


La celebrazione delle nozze di S.Giuseppe e la S.V.Maria

LA CASTA VITA CRISTIANA
1 LETTERA AI CORINZI: 7,1-40


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Riflessione di Simone Oren, esperto nelle Sacre Scritture

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San Paolo in questo brano della sua prima lettera ai cristiani di Corinto,
risponde alla loro domanda riguardo le norme
cristiane sulla castità. Vediamo che San Paolo consiglia la castità,
restare celibi, rimanere vergini, come lui stesso è,
ma poi quando non si è idonei a tanta virtù,
San Paolo consiglia il matrimonio, anche ai vedovi,
ma categoricamente vieta il divorzio.
Parla anche dei matrimoni con non credenti, e come comportarsi.

In questo brano c'è un punto oscuro, che mette in imbarazzo; 7: 36-38

7-36-Se a causa della sua esuberanza un fidanzato si trova a disagio dinanzi alla fidanzata e pensa che dovrebbe sposarla,
ebbene la sposi! Non commette alcun peccato! 37Può darsi però che il giovane, senza subire alcuna costrizione,
mantenga fermamente la decisione di non sposarsi. In tal caso, se sa dominare la sua volontà e mantiene fermo
il proposito di non avere relazioni con la sua compagna, agisce rettamente se non la sposa.
38Così, chi si sposa fa bene ma chi non si sposa fa meglio.
(nota)
7,36-38- fidanzato: questa parola traduce un pronome del testo greco. Secondo alcuni indica il padre di una ragazza nubile,
secondo altri il fidanzato. Nel primo caso si ha quest'altra traduzione: Se un padre pensa di comportarsi in modo
sconveniente quando non dà in sposa sua figlia giunta all'età del matrimonio, non commette alcun peccato
se lascia che si sposi. Se però decide dentro di sé fermamente di non dare in matrimonio sua figlia e lo fa con tutta libertà,
non costretto da alcuna necessità, agisce rettamente. Insomma chi dà in matrimonio sua figlia fa bene, chi non la dà fa meglio.

Quind il padre o il fidanzato può decidere le sorti della fanciulla,
una cosa disumana, sicuramente è un errore di traduzione,
e non si tratta della vergine ma della verginità.
Ecco la versione cattolica 7:36-38
Se però qualcuno ritiene di non regolarsi convenientemente nei riguardi della sua vergine , qualora essa sia oltre il fiore dell'età,
e conviene che accada così, faccia ciò che vuole: non pecca. Si sposino pure!
Chi invece è fermamente deciso in cuor suo, non avendo nessuna necessità,
ma è arbitro della propria volontà, ed ha deliberato in cuor suo di conservare la sua vergine, fa bene.
In conclusione, colui che sposa la sua vergine fa bene e chi non la sposa fa meglio.

Se davvero si traduce così, è davvero ingiusto, nessun padre cristiano o fidanzato cristiano oggi si comporta così,
questo avveniva in passato, oggi le fanciulle cristiane sono libere di scegliere, se sposarsi o no, e sposano chi vogliono !

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1 LETTERA AI CORINZI: 7,1-40

Matrimonio e verginità


71Rispondendo alla domanda che mi avete posto nella vostra lettera, io vi dico: è meglio per l'uomo non sposarsi; 2tuttavia, per non rischiare di cadere nell'immoralità, ogni uomo abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito.
3L'uomo sappia donarsi alla propria moglie, e così pure la moglie si doni al proprio marito. 4La moglie non deve considerarsi padrona di se stessa: lei è del marito. E neppure il marito deve considerarsi padrone di se stesso: egli è della moglie. 5Non rifiutatevi l'un l'altro, a meno che non vi siate messi d'accordo di agire così per un tempo limitato, per dedicarvi alla preghiera. Ritornate però subito dopo a stare insieme, per evitare che Satana vi tenti facendo leva sui vostri istinti. 6Quel che vi sto dicendo è solo un suggerimento, non è un ordine. 7Io vorrei che tutti fossero celibi, come me; ma Dio dà a ognuno un dono particolare: agli uni dà questo dono, ad altri uno diverso.
8Ai celibi e alle vedove dico che sarebbe bene per essi continuare a essere soli, come lo sono io. 9Se però non possono dominare i loro istinti, contraggano matrimonio. È meglio sposarsi che ardere di desiderio.

Divorzio e matrimoni misti
10Agli sposati do quest'ordine, che non viene da me ma dal Signore: la moglie non si separi dal marito. 11Se si è già separata dal marito, non si risposi. Cerchi piuttosto di riconciliarsi con lui. E, d'altra parte, il marito non mandi via la moglie.
12Agli altri do un consiglio, e questo è un parere mio, non un ordine del Signore: se un cristiano ha una moglie che non è credente, e questa desidera continuare a vivere con lui, non la mandi via. 13E così pure la moglie cristiana non mandi via il marito che non è credente, se egli vuoi restare con lei. 14Il marito non credente infatti appartiene già al Signore per la sua unione con la moglie credente; e viceversa, la moglie non credente appartiene già al Signore per la sua unione con il marito credente. In caso contrario, voi dovreste rinnegare anche i vostri figli, mentre invece essi appartengono al Signore.
15Ma se uno dei due non è credente e vuole separarsi, lo faccia pure. In tal caso il credente, sia esso marito o moglie, non è vincolato. Dio infatti vi ha chiamati a vivere in pace. 16Infatti, se tu sei una moglie credente, come puoi essere sicura di salvare tuo marito che non crede? E se tu sei un marito credente, come puoi essere sicuro di salvare tua moglie che non crede?

Non cercate inutili cambiamenti
17A eccezione di questo caso, la direttiva che do in ogni comunità è questa: ognuno continui a vivere nella condizione che il Signore gli ha dato e nella quale si trovava quando Dio lo ha chiamato alla fede. 18Chi era circonciso quando Dio lo ha chiamato, non cerchi di far sparire il segno della sua circoncisione. Chi invece non era circonciso quando Dio lo ha chiamato, non si faccia circoncidere. 19Essere circoncisi o non esserlo, non conta nulla. Conta solo l'ubbidienza ai comandamenti di Dio. 20Ognuno rimanga nella condizione in cui si trovava quando Dio lo ha chiamato alla fede. 21Dio ti ha chiamato quando eri uno schiavo? Non fartene un problema. Ma se si presenta l'occasione di diventare libero, non rifiutarla. 22Infatti chi era schiavo quando il Signore lo ha chiamato alla fede, è già diventato un uomo libero al servizio del Signore. E viceversa, chi era un uomo libero quando il Signore lo ha chiamato alla fede, è diventato ora uno schiavo di Cristo. 23Siete stati riscattati a caro prezzo. Non ritornate a essere schiavi degli uomini. 24Fratelli, ciascuno rimanga dinanzi a Dio nella condizione in cui si trovava quando fu chiamato alla fede.

Le persone non sposate e le vedove
25Parliamo ora delle persone non sposate: non ho nessun comandamento del Signore per loro, ma vi do il mio parere: il parere di uno degno di fiducia, perché Dio ha avuto misericordia di me. 26Stiamo andando incontro a una difficile situazione. Per questo io ritengo opportuno che l'uomo rimanga nella condizione in cui si trova. 27Sei sposato? Non ti separare dalla moglie. Ancora non sei sposato? Non cercare moglie. 28Se però ti sposi non fai nulla di male. E se una ragazza si sposa non fa nulla di male. Certo quelli che si sposano avranno difficoltà a causa della famiglia, e io vorrei risparmiarvele.
29Fratelli, io vi dico questo: è poco il tempo che ci rimane. Perciò, da ora in poi, quelli che sono sposati vivano come se non lo fossero, 30quelli che piangono come se non fossero tristi, quelli che sono allegri come se non fossero nella gioia, quelli che comprano come se non possedessero nulla, 31e quelli che usano i beni di questo mondo come se non se ne servissero. Perché questo mondo, così com'è, non durerà più a lungo.
32Vorrei sapervi liberi da preoccupazioni. Infatti l'uomo non sposato si preoccupa di quel che riguarda il Signore e cerca di piacergli. 33Invece l'uomo sposato si preoccupa di quel che riguarda il mondo e cerca di piacere alla moglie. 34E così finisce con l'essere diviso nel suo modo di pensare e di agire. Allo stesso modo, una donna non sposata, sia essa adulta o ragazza, si preoccupa di quel che riguarda il Signore, perché desidera vivere interamente per lui. Invece la donna sposata si preoccupa di quel che riguarda questo mondo e di piacere al marito.
35Dico questo per il vostro bene: non per costringervi. Io desidero soltanto che voi viviate in modo conveniente completamente al servizio del Signore.
36Se a causa della sua esuberanza un fidanzato si trova a disagio dinanzi alla fidanzata e pensa che dovrebbe sposarla, ebbene la sposi! Non commette alcun peccato! 37Può darsi però che il giovane, senza subire alcuna costrizione, mantenga fermamente la decisione di non sposarsi. In tal caso, se sa dominare la sua volontà e mantiene fermo il proposito di non avere relazioni con la sua compagna, agisce rettamente se non la sposa. 38Così, chi si sposa fa bene ma chi non si sposa fa meglio.
39La moglie è legata al marito per tutto il tempo che egli vive. Se però egli muore, la moglie può passare a seconde nozze con chi vuole, purché sia un credente. 40Sarà però più felice se rimane così com'è.
Questo è il mio parere, e penso di avere anch'io lo Spirito di Dio.



http://www.bibbiaedu.it/pls/bibbiaol/GestBibbia_int2.Ricerca?Libro=1Corinzi&Capitolo=7

http://groups.google.com/group/ebreicongesu?hl=it



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Appendice

Purché sia nel Signore
Commento riguardo 1 Corinzi 7: 36-40

A cura di Paolo Castellina Riformista

7: 36 “Ma se uno crede far cosa indecorosa verso la propria figliola nubile se ella passi il fior dell'età, e se così bisogna fare, faccia quello che vuole; egli non pecca; la dia a marito. 37 Ma chi sta fermo in cuor suo, e non è obbligato da necessità ma è padrone della sua volontà e ha determinato in cuor suo di serbare vergine la sua figliola, fa bene. 38 Perciò, chi dà la sua figliola a marito fa bene, e chi non la dà a marito fa meglio. 39 La moglie è vincolata per tutto il tempo che vive suo marito; ma, se il marito muore, ella è libera di sposarsi con chi vuole, purché lo faccia nel Signore. 40 Tuttavia ella è più felice, a parer mio, se rimane com'è; e credo di avere anch'io lo Spirito di Dio” (1 Corinzi 7:36-40).


L'Apostolo termina questo lungo capitolo su matrimonio, celibato e ora vedovanza, con considerazioni e consigli indubbiamente legati agli usi, costumi e situazione del tempo. Per le figlie il tempo del matrimonio era fra i 12 ed i 20 anni (la vita media delle persone era molto più breve di ora) ed era normalmente responsabilità dei genitori disporre in questo senso per le figlie. Il matrimonio a seguito di innamoramento e come decisione dei diretti interessati è un approccio moderno alla questione. Normativo per noi, in questi testi (che espressamente comprendono, da parte dell'Apostolo, consigli e non comandamenti) è il procedimento secondo il quale il cristiano giunge a decisioni al riguardo della propria vita e quella dei propri cari (e del quale abbiamo già parlato in queste riflessioni). Ogni decisione non deve essere avventata, ma deve risultare da un'attenta riflessione che tenga conto delle indicazioni della Parola di Dio, della situazione e circostanze in cui ci si trova e delle persone coinvolte. Il cristiano saggiamente esamina, soppesa, valuta, riflette, tiene conto di ciò che, nella decisione, meglio dà gloria a Dio ed esprime fedeltà al Signore, secondo amore e giustizia, in una parola, ancora, con senso di responsabilità e facendosi carico dei rischi. Nel discorso che fa qui l'Apostolo è da sottolineare la serietà e permanenza dell'istituzione divina del matrimonio e della famiglia (questione di “vocazione” personale) come anche la dignità della scelta o contingenza del celibato/nubilato (che presuppone l'astensione o libertà dalla sessualità). Inoltre, indubbiamente normativo per un cristiano il fatto che il matrimonio debba essere sempre “nel Signore”, cioè fra un uomo ed una donna che condividono la fede nel Signore Gesù Cristo. Nel matrimonio un uomo ed una donna devono diventare “uno” in tutti i sensi, anche in quello spirituale. La comunione spirituale fra un uomo ed una donna non è accessoria (come se la fede fosse solo una “questione privata dell'individuo”) ma fondante, determinante. Il Signore Gesù è e deve essere il Signore di ogni aspetto della vita, di tutta la vita. La coppia cristiana prega insieme, medita e decide insieme sulla base della Parola del Signore, partecipa insieme alle attività della comunità cristiana. Una coppia che non condivida e pratichi la fede cristiana porta in sé stessa problemi e contraddizioni che prima o poi esploderanno; essa si trova in una “situazione pericolosa”. In una coppia “mista” c'è implicitamente “qualcosa che non va” e la questione “va risolta” il più presto possibile. Non che un matrimonio “nel Signore” sia sempre idilliaco, ma condivide i parametri normativi sulla base dei quali ogni situazione può e deve essere affrontata.

http://paolocastellina.pbworks.com/Purch%C3%A9-sia-nel-Signore

SAN PAOLO CONSIGLIA LA CASTITA' E LA VERGINITA'

STUDIO BIBLICO



SAN PAOLO CONSIGLIA LA CASTITA' E LA VERGINITA'

Analisi di Martino Gerber e Giuliano Lattes


Al tempo di Gesù, c'erano delle correnti religiose che praticavano il celibato, come un ramo degli Esseni,
come i Terapeuti. Anche fra i profeti ci sono stati dei celibi come San Geremia, e San Giovanni Battista.

San Paolo dalle sue lettere fa capire che pratica il celibato per dedicarsi meglio all'apostolato.
San Paolo non solo è celibe, ma consiglia la vita celibe come la piu' adatta per il cristiano.

Prima epistola ai Corinzi

7,1-2-Quanto poi alle cose di cui mi avete scritto, è cosa buona per l'uomo non toccare donna;

tuttavia, per il pericolo dell'incontinenza, ciascuno abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito.

7, 8-9-Ai non sposati e alle vedove dico: è cosa buona per loro rimanere come sono io;

ma se non sanno vivere in continenza, si sposino; è meglio sposarsi che ardere.

7,5-40-Quanto alle vergini, non ho alcun comando dal Signore, ma do un consiglio, come uno che ha ottenuto misericordia dal Signore e merita fiducia.

Penso dunque che sia bene per l'uomo, a causa della presente necessità, di rimanere così.

Ti trovi legato a una donna? Non cercare di scioglierti. Sei sciolto da donna? Non andare a cercarla.

Però se ti sposi non fai peccato; e se la giovane prende marito, non fa peccato. Tuttavia costoro avranno tribolazioni nella carne, e io vorrei risparmiarvele.

Questo vi dico, fratelli: il tempo ormai si è fatto breve; d'ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l'avessero;

coloro che piangono, come se non piangessero e quelli che godono come se non godessero; quelli che comprano, come se non possedessero;

quelli che usano del mondo, come se non ne usassero appieno: perché passa la scena di questo mondo!

Io vorrei vedervi senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore;

chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie,

e si trova diviso! Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito;
la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito.

Questo poi lo dico per il vostro bene, non per gettarvi un laccio, ma per indirizzarvi a ciò che è degno e vi tiene uniti al Signore senza distrazioni.

Se però qualcuno ritiene di non regolarsi convenientemente nei riguardi della sua vergine, qualora essa sia oltre il fiore dell'età,
e conviene che accada così, faccia ciò che vuole: non pecca. Si sposino pure!

Chi invece è fermamente deciso in cuor suo, non avendo nessuna necessità, ma è arbitro della propria volontà, ed ha deliberato in cuor suo di conservare la sua vergine, fa bene.

In conclusione, colui che sposa la sua vergine fa bene e chi non la sposa fa meglio.

La moglie è vincolata per tutto il tempo in cui vive il marito; ma se il marito muore è libera di sposare chi vuole, purché ciò avvenga nel Signore.

Ma se rimane così, a mio parere è meglio; credo infatti di avere anch'io lo Spirito di Dio.

Citazioni Bibbia

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GESU' INSEGNA ED AMA LA CASTITA'

STUDIO BIBLICO


GESU' INSEGNA ED AMA LA CASTITA'

Analisi di Martino Gerber e Giuliano Lattes, studiosi biblisti

In questi ultimi anni si stanno diffondendo false e cattive notizie riguardo Gesù,
romanzi e film lo dipingono come un peccatore, pieno di vizi e peccati d'ogni tipo,
ma non è il Gesù della religione cristiana, vero, storico ed autentico, si tratta
di Gesù inventati da persone atea, ignorante e blasfema, che non rispettano
la fede cistiana ed il prossimo credente.

Il vero Gesù dei Vangeli è Figlio di Dio, santissimo e purissimo, Maestro d'ogni virtu,
e amante della castità.

Vangelo secondo Matteo: 5, 27-32

Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio;

ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.

Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri,
piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna.

E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri,
piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna.

Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di ripudio;

ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all'adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
*****

Quindi ecco Gesù condanna come adulterio anche il solo guardare una donna con malizia.
Gesù non permette il divorzio tranne in caso di impudizia, e sposare una ivorziata è adulterio.
Questo lo ripete anche in un altro passo nel V.Matteo.

Vangelo secondo Matteo: 19, 3-9

Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: "È lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?".

Ed egli rispose: "Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse:

Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola?

Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi".

Gli obiettarono: "Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio e mandarla via?".

Rispose loro Gesù: "Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così.

Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un'altra commette adulterio".

A questi versetti segue il passo dove Gesù ci consiglia la verginità, come più idonea per il regno dei cieli.

Vangelo secondo Matteo: 19, 10-12

Gli dissero i discepoli: "Se questa è la condizione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi".

Egli rispose loro: "Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso.

Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini,
e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca".
**********
La prsona vergine è più simile agli Angeli, quindi più vicina alla salvezza ed il regno dei cieli.
Infatti nel regno dei cieli i risorti saranno come gli Angeli,vediamo che al tempo di Gesù circolavano diversi insegnamenti riguardo
i risorti, molti rabbini insegnavano che i risorti avrebbero avuto una vita simile a quella terrena.
Ora i sadducei che negavano la risurrezione, avevano trovato un idea per cogliere in fallo Gesù,
ma il divino Maestro risponde facendo chiarezza per tutti.

Vangelo secondo Matteo: 22, 23-33

In quello stesso giorno vennero a lui dei sadducei, i quali affermano che non c'è risurrezione, e lo interrogarono:

"Maestro, Mosè ha detto: Se qualcuno muore senza figli, il fratello ne sposerà la vedova e così susciterà una discendenza al suo fratello.

Ora, c'erano tra noi sette fratelli; il primo appena sposato morì e, non avendo discendenza, lasciò la moglie a suo fratello.

Così anche il secondo, e il terzo, fino al settimo.

Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna.

Alla risurrezione, di quale dei sette essa sarà moglie? Poiché tutti l'hanno avuta".

E Gesù rispose loro: "Voi vi ingannate, non conoscendo né le Scritture né la potenza di Dio.

Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo.

Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi è stato detto da Dio:

Io sono il Dio di Abramo e il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? Ora, non è Dio dei morti, ma dei vivi".

Udendo ciò, la folla era sbalordita per la sua dottrina.


Citazioni Bibbia
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BIBBIA E SESSUALITA'

La sessualità


Cosa insegna la Bibbia riguardo al matrimonio?

"L'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due diverranno una sola carne" (Efesini 5:31).

"Il matrimonio sia tenuto in onore da tutti e il letto coniugale non sia macchiato da infedeltà; poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adùlteri" (Ebrei 13:4).

"Non privatevi l'uno dell'altro, se non di comune accordo, per un tempo, per dedicarvi alla preghiera; e poi ritornate insieme, perché Satana non vi tenti a motivo della vostra incontinenza" (1 Corinzi 7:5).


E riguardo al divorzio e all'adulterio?

Gesù disse: "Chiunque manda via la moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio; e chiunque sposa una donna mandata via dal marito, commette adulterio" (Luca 16:18).
"La moglie è vincolata per tutto il tempo che vive suo marito; ma, se il marito muore, ella è libera di maritarsi a chi vuole, purché sia nel Signore" (1 Corinzi 7:39).

"Poiché Io odio il ripudio, dice il Signore... chi ripudia copre di violenza la sua veste" (Malachia 2:16).

(vedere anche questa pagina sul divorzio)


E riguardo ai rapporti sessuali al di fuori del matrimonio (fornicazione) ?

"Fuggite la fornicazione. Ogni altro peccato che l'uomo commetta, è fuori del corpo; ma il fornicatore pecca contro il proprio corpo" (1 Corinzi 6:18).

"Né fornicazione, né impurità, né avarizia, sia neppure nominata tra di voi; né oscenità, né parole sciocche o volgari... Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore o impuro o avaro - che è un idolatra - ha eredità nel regno di Cristo e di Dio" (Efesini 5:3-5).

"Questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate, che vi asteniate dalla fornicazione, che ciascuno di voi sappia possedere il proprio corpo in santità e onore, senza abbandonarsi a passioni disordinate" (1 Tessalonicesi 4:3-5).

"Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, invidie, ubriachezze, orge e altre simili cose; circa le quali, come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa tali cose non erediterà il regno di Dio" (Galati 5:19-21).

"Beati quelli che lavano le loro vesti per aver diritto all'albero della vita e per entrare per le porte della città! Fuori i cani, gli stregoni, i fornicatori, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna. Io, Gesù, ho mandato il mio angelo per attestarvi queste cose in seno alle chiese" (Apocalisse 22:13-15).


Cosa dice la Bibbia circa l'omosessualità?

"Non v'ingannate: né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né gli omosessuali, né i ladri, né gli avari, né gli ubriaconi, né gli oltraggiatori, né i rapinatori erediteranno il regno di Dio" (1 Corinzi 6:9-10, cf. Lev. 18:22).

"Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l'uso naturale in quello che è contro natura; similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento" (Romani 1:26-27).

Gesù offre però la possibilità, a chiunque vuole, di ricevere perdono e liberazione:

"E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e mediante lo Spirito del nostro Dio" (1 Corinzi 6:11).

"Ravvedetevi dunque e convertitevi, perché i vostri peccati siano cancellati" (Atti 3:19).

(per approfondimenti, vedere qui)

E riguardo al vestirsi da donna, e ai transessuali?

"La donna non si vestirà da uomo, e l'uomo non si vestirà da donna poiché il Signore, il tuo Dio, detesta chiunque fa tali cose" (Deut. 22:5).


L'incesto è vietato dalla Bibbia?

La Bibbia proibisce ogni tipo di rapporto incestuoso:

"Nessuno si avvicinerà a una sua parente carnale per avere rapporti sessuali con lei. Io sono il Signore" (Levitico 18:6 e seguenti; si veda anche 1 Corinzi 5:1).

Anche il solo fatto di "scoprire la nudità" di uno dei propri parenti è condannato da Dio (Levitico 18:7-16).


La Bibbia dice qualcosa riguardo a rapporti con minori, pedofilia, scandali familiari...?

Gesù disse: "Ma chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in Me, meglio per lui sarebbe che gli fosse appesa al collo una macina da mulino e fosse gettato in fondo al mare.
Guai al mondo per gli scandali! Perché è necessario che avvengano degli scandali; ma guai all'uomo per cui lo scandalo avviene" (Matteo 18:6-7).

"Guardatevi dal disprezzare uno di questi piccoli; perché vi dico che gli angeli loro, nei cieli, vedono continuamente la faccia del Padre mio che è nei cieli" (Matteo 18:10).


È vero che i vescovi o altri servitori del Signore non possono sposarsi?

No. Nel Nuovo Testamento è scritto:

"Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola moglie" (1 Timoteo 3:2).

Inoltre, Pietro e anche altri apostoli erano sposati (si vedano Matteo 8:14 e 1 Corinzi 9:5).

(per approfondimenti, vedere qui)


Cosa dice la Bibbia circa l'erotismo e la pornografia (riviste, internet, calendari, film, teatro, spettacoli) ?

Gesù disse:

"Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore" (Matteo 5:28).

"Se il tuo occhio ti fa cadere in peccato, cavalo e gettalo via da te; meglio è per te entrare nella vita con un occhio solo, che aver due occhi ed essere gettato nella geenna del fuoco" (Matteo 18:9).

"La lampada del corpo è l'occhio. Se dunque il tuo occhio è limpido, tutto il tuo corpo sarà illuminato; ma se il tuo occhio è malvagio, tutto il tuo corpo sarà nelle tenebre. Se dunque la luce che è in te è tenebre, quanto grandi saranno le tenebre!" (Matteo 6:22-23).

"Poiché dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni. Queste sono le cose che contaminano l'uomo" (Matteo 15:19-20).

"Ognuno è tentato dalla propria concupiscenza [cioè il desiderio illecito, soprattutto quello carnale, ndr] che lo attrae e lo seduce. Poi la concupiscenza, quando ha concepito, partorisce il peccato; e il peccato, quando è compiuto, produce la morte" (Giacomo 1:14-15).


E riguardo al vestirsi in modo provocante?

"Similmente le donne si vestano in modo decoroso, con verecondia e modestia e non di trecce o d'oro, o di perle o di abiti costosi, ma di buone opere, come conviene a donne che fanno professione di pietà" (1 Timoteo 2:9-10).

"Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti affinché, anche se ve ne sono alcuni che non ubbidiscono alla parola, siano guadagnati senza parola dalla condotta delle loro mogli, quando vedranno la vostra casta condotta accompagnata da timore. Il vostro ornamento non sia quello esteriore: intrecciare i capelli, portare i gioielli d'oro o indossare belle vesti ma l'essere nascosto nel cuore con un'incorrotta purezza di uno spirito dolce e pacifico, che è di grande valore davanti a Dio" (1 Pietro 3:1-5).


Ma queste cose ormai sono considerate normali nel mondo, non possono essere sbagliate...

Gesù disse: "Non amate il mondo, né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui. Perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e l'orgoglio della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno" (1 Giovanni 2:16-17).

"Tutto il mondo giace nel maligno" (1 Giovanni 5:19).

"In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge [di Dio] passerà" (Matteo 5:18).

Dei credenti, la Bibbia dice: "Egli ha vivificato anche voi, che eravate morti nei falli e nei peccati, nei quali già camminaste, seguendo il corso di questo mondo, secondo il principe della potestà dell'aria, dello spirito che al presente opera nei figli della disubbidienza, fra i quali anche noi tutti un tempo vivemmo nelle concupiscenze della nostra carne, adempiendo i desideri della carne e della mente, ed eravamo per natura figli d'ira, come anche gli altri" (Efesini 2:1-3).

"Non conformatevi alle concupiscenze del tempo passato, quando eravate nell'ignoranza, ma come Colui che vi ha chiamati è santo, voi pure siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: Siate santi, perché Io sono santo.
... E se invocate come Padre colui che senza favoritismi di persona giudica secondo l'opera di ciascuno, conducetevi con timore per tutto il tempo del vostro pellegrinaggio, sapendo che non con cose corruttibili, come argento od oro, siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai padri, ma col prezioso sangue di Cristo, come di Agnello senza difetto e senza macchia" (1 Pietro 1:14-16,17-19).

http://camcris.altervista.org/sessualita.html

CONTRO LA PEDOFILIA

Contro la pedofilia
da uno scritto di Giacinto Butindaro



In questi ultimi tempi i mass media hanno parlato molto della pedofilia; lo hanno fatto a motivo di particolari crimini efferati che sono stati perpetuati a danno di bambini e bambine i quali sono stati prima violentati e stuprati e poi uccisi e in alcuni casi anche bruciati. La gente del mondo ha provato orrore dinnanzi a questi comportamenti e li ha denunciati senza mezzi termini.
In molti casi i bambini non vengono uccisi, ma violentati e stuprati, un comportamento questo che lascerà il segno in questi bambini e in queste bambine per il resto della loro vita con conseguenze terribili. È stato detto che la maggior parte di questi casi di violenze e abusi sessuali sono perpetrati in seno alla famiglia o al parentado. Ma questa statistica è fatta solo sui casi denunciati che sono venuti a conoscenza delle autorità competenti o di alcune associazioni che combattono la pedofilia. Si suppone che anche in tutti quei casi non denunciati le cose stiano più o meno nello stesso modo. Ci sono poi casi in cui i bambini vengono violentati o molestati sessualmente da amici, conoscenti, maestri di scuola, ecc. Comunque stiano le cose il quadro che emerge è molto preoccupante; vi possono essere pedofili tra i parenti, tra gli amici, tra i conoscenti, a scuola, nelle associazioni sportive, e in tanti altri ambienti. Spesso si tratta di persone 'insospettabili', persone che all'apparenza sembrano 'per bene' ma il cui cuore macchina in continuazione di fare del male ai bambini. Purtroppo con l'avvento di Internet questi individui hanno trovato un'altra maniera per adescare i bambini, ed anche per divulgare i loro atti criminosi o quelli compiuti da terzi sui bambini (con foto, con filmati video), difatti come sapete ci sono migliaia di siti di pedofili un po' in tutto il mondo.

Noi come Cristiani non possiamo rimanere in silenzio dinnanzi a questi comportamenti ma li dobbiamo riprovare con forza e senza mezzi termini, approfittando delle opportunità e dei mezzi che Dio ci fornisce. Le violenze sessuali sui fanciulli o sui bambini, dato che costituiscono una forma di disprezzo verso di essi e perciò uno scandalo verso queste creature, sono in abominio a Dio; infatti Gesù ha detto a proposito di coloro che scandalizzano i bambini:

"Ma chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me, meglio per lui sarebbe che gli fosse appesa al collo una macina da mulino e fosse gettato in fondo al mare. Guai al mondo a causa degli scandali! perché è necessario che avvengano degli scandali; ma guai all'uomo per cui lo scandalo avviene!
Se la tua mano o il tuo piede ti fanno cadere in peccato, tagliali e gettali via da te; meglio è per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno. Se il tuo occhio ti fa cadere in peccato, cavalo e gettalo via da te; meglio è per te entrare nella vita con un occhio solo, che aver due occhi ed essere gettato nella geenna del fuoco.
Guardatevi dal disprezzare uno di questi piccoli; perché vi dico che gli angeli loro, nei cieli, vedono continuamente la faccia del Padre mio che è nei cieli. Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e una di queste si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti per andare in cerca di quella smarrita? E se gli riesce di ritrovarla, in verità vi dico che egli si rallegra più per questa che per le novantanove che non si erano smarrite. Così il Padre vostro che è nei cieli vuole che neppure uno di questi piccoli perisca." (Matt. 18:6-14)
Non importa dunque se chi scandalizza e disprezza i bambini è un non credente o un credente, la fine che lo aspetta è il giudizio di Dio; a meno che egli non si penta realmente e faccia frutti degni del suo pentimento.

Colgo poi questa occasione per rivolgere queste parole ai genitori; state vicini ai vostri bambini, mostrategli tutte le cure necessarie, amateli, educateli nel timore di Dio, non provocateli ad ira affinchè non si scoraggiano, e pregate per loro anche perché Dio li protegga e li liberi dagli uomini malvagi e molesti. Sì, perché il nostro Dio protegge e libera. A Lui sia la gloria ora e in eterno. Amen.

http://camcris.altervista.org/pedofilia.html

IL TALMUD NON VIETA LA PEDOFILIA

Il Talmud
uno sguardo alle tradizioni religiose del giudaismo


L'autore del seguente articolo è Irv Spielberg, ebreo, un tempo seguace
del giudaismo, oggi cristiano. Egli scrive:

Questa religione [il giudaismo] ha avuto origine con la comparsa stessa dell'uomo, con Adamo ed Eva. È la religione nata prima di ogni altra forma di culto -- prima dell'Islam (apparso 14 secoli fa), prima dell'Induismo o del Buddismo (apparsi 25 secoli fa), prima dei vari culti pagani della Mesopotamia (60 secoli fa).

In sostanza, i giudei dovevano condursi con giustizia e ubbidienza davanti al loro Dio e Creatore, amandoLo con tutto il loro cuore.
A un certo punto, Dio rivolse ai giudei questo comandamento: "Amate il vostro prossimo - anche lo straniero che abita tra di voi - tanto quanto amate voi stessi". Non passò molto tempo che i giudei cominciarono a ribellarsi contro Dio e a fare di testa loro.
La loro ribellione durò secoli, prima che Dio permettesse la loro sconfitta e deportazione nell'antica Babilonia.

In quel tempo, i capi religiosi cominciarono a formulare delle nuove leggi e idee religiose che, secondo loro, servivano a spiegare e a completare i comandamenti che Dio aveva dato nell'Antico Testamento. Eppure, i loro insegnamenti annullavano quelli che Dio aveva dato loro!

Le nuove leggi inventate da quei rabbini sono conosciute come "il Talmud".
Sebbene i rabbini siano esperti del Talmud, probabilmente neppure un ebreo su mille sa esattamente cos'è il Talmud. Ecco allora alcuni insegnamenti del Talmud (con le relative fonti).

1) IL TALMUD INSEGNA DELLE FALSITÀ SCIENTIFICHE:

Le iene si tramutano in pipistrelli dopo sette anni, per poi trasformarsi in spine e demoni (Baba Kamma, 16a).
Stare nudi davanti a una lampada causa l'epilessia (Pesahim, 112b).
La terra che si trova all'ombra di una stalla ha valore medicinale, come pure gli escrementi di un cane bianco (Gittin, 69a,b).
2) IL TALMUD ODIA LE DONNE:

La nascita di una bambina è un evento infelice (Baba Bathra, 16b).
Non è mai una buona cosa parlare troppo a lungo con le donne, inclusa la propria moglie (Aboth, 1.5).
È giusto divorziare dalla propria moglie se rovina il cibo, o se si trova una donna più bella (Gittin, 91a).
3) IL TALMUD ODIA I BAMBINI:

È giusto per una bambina di tre anni avere rapporti sessuali (Abodah Zarah, 37a; Kethuboth, 11b,39a; Sanhedrin, 55b,69a,b; Yebamoth, 12a,57b,58a,60b).
Quando un uomo ha rapporti omosessuali con un bambino al di sotto dei 9 anni d'età, non è da condannare (Sanhedrin, 54b,55a).
I rapporti sessuali con un bambino al di sotto degli 8 anni d'età sono leciti (Sanhedrin, 69b).
4) IL TALMUD ODIA TUTTI I NON EBREI:

Tutti i Gentili (cioè i non ebrei) sono solo degli animali, quindi tutti i loro bambini sono bastardi (Yebamoth, 98a).
Quando un non ebreo deruba un ebreo, deve restituirgli tutto, ma se avviene il contrario, l'ebreo non deve restituire nulla. Inoltre, se un non ebreo uccide un ebreo, dev'essere ucciso anche lui, ma non il contrario (Sanhedrin, 57a).
È lecito "usare dei sotterfugi" davanti a un tribunale per raggirare un non ebreo (Baba Kamma, 113a).
5) IL TALMUD ODIA GESU' CRISTO E I CRISTIANI:

Gesù nacque bastardo (Yebamoth, 49b; Jewish Encyclopedia).
Maria era una prostituta (Sanhedrin, 106a,b).
Gesù "praticò la stregoneria e portò Israele all'apostasia" (Sanhedrin, 43a).
Gesù fu punito e mandato all'inferno dove fu gettato in "escrementi ribollenti" (Gittin, 56b,57a).
I cristiani andranno all'inferno e "saranno puniti lì per tutte le generazioni" (Rosh Hashanah, 17a).
Quelli che leggono "le opere dei giudeo-cristiani" (cioè il Nuovo Testamento) finiranno all'inferno (Sanhedrin, 90a).
I libri dei cristiani "non possono essere salvati da un incendio, ma devono essere bruciati al loro posto, loro e i nomi sacri scritti in essi" (Shabbath, 116a).
Verso il 500 d.C. circa, gli scribi ebrei avevano completato il voluminoso Talmud, la versione scritta di quella che era stata a lungo la tradizione religiosa orale degli ebrei - quella stessa tradizione che Gesù condanna duramente come è scritto in diverse parti del Nuovo Testamento (si leggano Matteo 15:3-9, Matteo 23:13-36, Marco 7:8-13; cfr. Colossesi 2:8).

La Sacra Scrittura ci avverte:
"...non dando retta a favole giudaiche né a comandamenti d'uomini che voltano le spalle alla verità..." (Tito 1:14)

"...giacché questo popolo s'avvicina a me con la bocca e mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lontano da me e il timore che ha di me non è altro che un comandamento imparato dagli uomini..." (Isaia 29:13)

Diversi ebrei affermano che sono dovuti ricorrere al Talmud scritto per difendersi dall'"anti-giudaismo" del Nuovo Testamento.
In realtà, il Nuovo Testamento, come un giornale, si limita a raccontare le vere condizioni del giudaismo al tempo degli eventi narrati. Già prima della redazione del Nuovo Testamento, per molti secoli prima di Gesù e del cristianesimo, gli ebrei dicevano e facevano quelle stesse cose che sono citate dal Nuovo Testamento.
Se dunque un resoconto scritto delle loro parole ed opere è considerato antisemita, il resoconto delle loro ribellioni offerto dall'Antico Testamento non è anch'esso antisemita?

Qualche tempo fa incontrai un giovane a Los Angeles, che si stava preparando per diventare rabbino. Gli chiesi del Talmud, e mi sembrò scioccato nel constatare che conoscevo quell'argomento. Alla fine disse: "Beh, non credo che sia più così importante come lo era un tempo". Quando gli dissi che un film d'odio come "L'Ultima Tentazione di Cristo" rispecchia in maniera incredibilmente accurata il Talmud - e che altri film d'odio del genere sono in produzione, grazie al fatto che il mondo di Hollywood prende il Talmud molto seriamente - il giovane rimase senza una spiegazione.

Sapete una cosa? Ho constatato che alcuni dei passati capi del mio popolo hanno mentito riguardo alla scienza, alle donne, ai bambini, ai non-ebrei, e al cristianesimo e a Gesù Cristo. Ho potuto scoprire che Gesù è il solo Messia e Salvatore per ogni essere umano sulla terra, è il Cristo che Dio aveva promesso. Ho scoperto molte cose quando ho pregato Gesù e gli ho detto: "Se sei davvero quello che dici di essere nel Nuovo Testamento, allora rivelati a me e ti seguirò e avrò fiducia in te per sempre".
Egli lo ha fatto, e io ho mantenuto la mia promessa. Certo ci sono tanti che sbandierano il nome di Cristo a sproposito, esistono tante imitazioni religiose (ogni cosa di valore viene contraffatta), ma quando conoscerai Gesù nella tua vita, saprai tutto ciò di cui hai bisogno sulla salvezza - la tua salvezza!
Non solo Egli ti offre gratuitamente la salvezza, ma ti darà la sua pace e ti farà libero.



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Elenco dei libri che gli ebrei utilizzano oltre al Tanakh (Antico Testamento) e che fanno parte delle loro tradizioni religiose
(a cura di G. Butindaro)

La Mishnah (ebraico per ‘ripetizione’), è la codificazione della legge orale (ossia la tradizione ebraica) compiuta da Yehudà ha-Nassì all’inizio del terzo secolo dopo Cristo. Essa è scritta in ebraico dialettale.

Il Talmud (ebraico per ‘studio’) è l’opera più importante tra quelle che costituiscono la ‘Torah orale’. In esso ogni paragrafo della Mishnah viene dibattuto dai rabbini. Le discussioni rabbiniche sono chiamate ghemaràh (‘completamento’). La Mishnah assieme alla Ghemaràh costituiscono appunto il Talmud. In queste discussioni ci sono l’halakah (ebraico per ‘la via da seguire’) che è la regola elaborata dai rabbini; e l’hagadàh (ebraico per ‘narrazione’) che è il materiale che comprende storie, leggende, e anche scherzi. Esistono due Talmud, quello palestinese e quello babilonese; quello più importante è il secondo che peraltro è anche più lungo. Ad esso si riferisce l’Ebreo quando parla del Talmud. Il Talmud è scritto in parte in ebraico e in parte in aramaico. E’ composto di 18 volumi in folio nell’edizione classica. Tutti gli Ebrei sono invitati a studiare il Talmud. Per diventare rabbini bisogna conoscere il Talmud. Non si può studiare il Talmud e non lo si può capire se non ci fosse il commento di Rashi, ossia Solomon Ben Isaac (1040-1105) studioso francese di discendenza davidica, perché è l’unico commento che segue passo passo tutta la discussione talmudica.

Lo Zohar. Per parlare di questo libro occorre però dire prima qualcosa sulla Kabbalah (si veda anche questa pagina). L’ebraismo è stato fortemente influenzato dalla Kabbalah che significa ‘ricezione’ o ‘ciò che è stato ricevuto’. Kabbalah è un termine generale che sta ad indicare un insegnamento religioso tramandato oralmente dall’origine di generazione in generazione. In particolare però il termine kabbalah dopo l’XI secolo cominciò ad essere usato per indicare quel tipo di pensiero mistico giudaico che si diceva trasmesso dal lontano passato e che era stato affidato come dottrina segreta a pochi privilegiati e che diventerà, dal XIV secolo uno studio a cui si dedicheranno apertamente molti. La Kabbalah è composta di complicate dottrine esoteriche a cui si sentono tuttora attratti coloro che studiano e praticano le arti occulte. Essa ha determinato nuovi riti e costumi ed ha influenzato l’halakah. La Kabbalah comprende più libri tra i quali il più importante è lo Zohar (ebraico per ‘Splendore’) che comparve attorno al 1300, ed è lo scritto che dopo il Talmud ha esercitato l’influenza più profonda sul giudaismo. Lo Zohar viene attribuito ai seguaci di Simeone Bar Yochai (II secolo d.C.) che riferivano gli insegnamenti mistici che il loro maestro avrebbe imparato, a loro dire, da Elia negli anni trascorsi nascosto in una caverna! Il testo fu messo in circolazione solo nel tredicesimo secolo da un certo Moses de Leon (1240-1305), che sosteneva di possedere un antico manoscritto che Nachmanide (1194-1270) aveva spedito dalla terra santa in Spagna. Dopo la morte di Moses de Leon però si apprese che questo manoscritto non esisteva e che Moses de Leon aveva attribuito i suoi scritti (redatti con una tecnica di scrittura automatica) a Simeone Bar Yochai per venderli a coloro che erano interessati a testi mistici antichi. Gli studiosi moderni dicono che la maggiore parte dello Zohar fu redatto da Moses de Leon.

Il Midrash (ebraico per ‘ricerca’) è il termine con cui vengono indicate le collezioni in cui sono raccolti gli insegnamenti dei primi rabbini. I testi più antichi del Midrash si concentrano sulle leggi contenute nei libri dell’Esodo, del Levitico, dei Numeri e del Deuteronomio. Il Midrash fa spesso asserzioni fantastiche su persone ed eventi biblici. Per esempio viene detto che Giacobbe in realtà non morì!

I Responsa (in ebraico she-elot u-teshuvot, che significa ‘domande e risposte’) sono raccolte di risposte a domande specifiche indirizzate alle autorità rabbiniche. I Responsa si occupano soprattutto di leggi rituali ebraiche, nella forma di semplici decisioni nei primi responsa o nella forma di lunghe ed erudite disquisizioni in quelli successivi. In essi sono affrontate tutte le questioni della vita ebraica. Questi Responsa iniziarono a comparire dopo la compilazione del Talmud babilonese, quando i saggi di Babilonia ricevevano richieste scritte di spiegazione di passaggi oscuri del Talmud e di decisioni su questioni di natura pratica. Da allora sono sorti migliaia di responsa.

I Codici. Tra quelli più importanti segnaliamo i seguenti. Il Mishnèh Torah (‘ripetizione della Torah’), che fu compilato da Mosè Maimonide nel XII secolo, che è un grande compendio di legge ebraica. Il Codice si diffuse rapidamente in tutto Israele e per diversi secoli rimase per molte comunità il solo codice autorevole per la vita, il pensiero e la prassi giudaica. Il Shulchan Aruch (ebraico per ‘Tavola stabilita’) compilato dall’halakista di origine spagnola Joseph Caro (1488-1575), ed ampliato dal suo contemporaneo Mosè Isserles (1525-1572), anche lui uno studioso dell’halakah, però di origine polacca. Questo codice infatti inizialmente enumerava solo le regole e le tradizioni delle comunità ebraiche di origine sefardita, per cui trascurava quelle askhenazite, al che Moses Isserles decise di aggiungervi glosse e complementi (chiamati ‘tovaglia’) per includere nel codice anche la posizione askhenazita. Lo Shulchan Aruch divenne così accettabile per qualsiasi ebreo. Esso costituisce ancora oggi il più autorevole Codice di leggi e pratiche giudaiche. Molti halakhisti di oggi nei loro libri sulle pratiche del Giudaismo si rifanno a questo codice di Caro ampliato.

Il Siddùr (ebraico per ‘ordine’), è il libro di preghiere giornaliere e del sabato. Questo libro però non è uguale per tutti, perché quello degli Ashkenaziti differisce da quello dei Sefarditi (e persino all’interno di questi due gruppi ci sono delle differenze). I movimenti moderni hanno prodotto i loro libri di preghiere come anche le comunità riformate e conservative. Il libro di preghiere delle feste è invece chiamato Machzor (ebraico per ‘ciclo annuale’), - e contiene anche i piyyuttim (che sono dei componimenti poetici), nella maggior parte dei casi solo quelli delle feste - ed anche questo varia tra le comunità ashkenazite e quelle sefardite, ed anche tra i vari movimenti ebraici. L’attuale usanza di avere un libro di preghiere giornaliere e uno per le feste si è imposta fra gli Ashkenaziti e poi sotto la loro influenza si è estesa ad alcune comunità sefardite. Prima di questa usanza però c’era un libro di preghiere unico chiamato siddur o machzor che conteneva le preghiere regolari per l’intero anno con le aggiunte per i giorni speciali (per esempio i piyyutim).


http://camcris.altervista.org/talmud.html

Chiesa e pedofilia. Lo scandalo parte dai Vangeli. Ovvero dalla loro traduzione.

Chiesa e pedofilia. Lo scandalo parte dai Vangeli. Ovvero dalla loro traduzione.
Pubblicato da Pietro Cambi alle 01:01 in Bugie, Reimparare, Vita quotidiana





Debora, qualche giorno fa, ha scritto un post alquanto "dibattuto" sulla vicenda dei preti pedofili.

Giustamente si scandalizzava del fatto che si parlasse di scandalo e non del male che si fa ai bambini, in particolar modo facendo riferimento al passo del Vangelo secondo San Matteo18:1-10.

[6]Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. [7]Guai al mondo per gli scandali! E' inevitabile che avvengano scandali, ma guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!

Dopo qualche titubanza, perchè quando si tocca la religione si solleva SEMPRE un vespaio, ho deciso di dire, per quel che vale, la mia in merito a questo punto ( ed anche al contorno).

Lo scandalo è, a mio avviso che QUESTA e non altre sia la traduzione RITENUTA CORRETTA dalla Chiesa Cattolica.

Perchè mostra una cosa che NON si può negare in alcun modo, ovvero che queste cose siano successe e siano state, ove possibile, coperte, minimizzate, derubricate a "scandali" da anni, decenni, secoli.

Lo scandalo è nell'usare, nel testo ufficiale riconosciuto dalla CEI, con una lingua ricca di sfumature come l'italiano la parola SCANDALO.


Perchè dico questo?

Perchè altre traduzioni, in altre lingue NON usano affatto questa parola, scandalo, ma quella, molto più chiara, di PECCATO.

Ad esempio in inglese (peccato è SIN, in inglese e to SIN vuol dire peccare):

6But if anyone causes one of these little ones who believe in me to sin, it would be better for him to have a large millstone hung around his neck and to be drowned in the depths of the sea.

7"Woe to the world because of the things that cause people to sin! Such things must come, but woe to the man through whom they come! 8If your hand or your foot causes you to sin, cut it off and throw it away. It is better for you to enter life maimed or crippled than to have two hands or two feet and be thrown into eternal fire. 9And if your eye causes you to sin, gouge it out and throw it away. It is better for you to enter life with one eye than to have two eyes and be thrown into the fire of hell.

Ok. Ma chi ha ragione?

Fatevi una idea voi stessi:

Qui potrete trovare il vangelo nella sua forma originale in greco.

Ὃς δ' ἂν σκανδαλίσῃ ἕνα τῶν μικρῶν....

Il verbo usato, σκανδαλίσῃ deriva da: σκανδαλίζω,v {skan-dal-id'-zo}


riporto i possibili significati, in inglese:

1) to put a stumbling block or impediment in the way, upon which another may trip and fall, metaph. to offend 1a) to entice to sin 1b) to cause a person to begin to distrust and desert one whom he ought to trust and obey 1b1) to cause to fall away 1b2) to be offended in one, i.e. to see in another what I disapprove of and what hinders me from acknowledging his authority 1b3) to cause one to judge unfavourably or unjustly of another 1c) since one who stumbles or whose foot gets entangled feels annoyed 1c1) to cause one displeasure at a thing 1c2) to make indignant 1c3) to be displeased, indignant

Il significato che viene usato nella versione ufficiale, lo vedete da voi, è L'ULTIMO tra quelli normalmente associati al verbo in questione ( ed al relativo sostantivo).

Pochi dubbi, ragazzi: si parla di peccato, di peccare e di indurre al peccato.

Parole, concetti, verbi di cui sono pieni i Vangeli, anche nella traduzione ufficiale.

MENO che in questo passo.

Dove il peccatore è, con ottima probabilità, vista l'insolita durezza usata, che non si riscontra nei confronti di altri peccati e peccatori, anche su tematiche sessuali ( famoso l'episodio dell'adultera) un pedofilo.

Non ditemi che si tratta di un caso.

Niente è lasciato al caso, nei testi ufficiali e sopratutto in quelli dei Vangeli canonici. Ci sono stati scismi, con il contorno consueto di autodafé e guerre di religione varie, per molto meno, anche solo per la presenza o assenza di una semplice congiunzione nella liturgia ( sullo Spirito Santo ad esempio, in merito al fatto che provenisse dal padre E dal figlio o solo dal padre).

Si tratta di un intento ben preciso, dietro cui, senza alcun ombra di dubbio, si nasconde quello che Debora ha cosi ben mostrato nel suo post.

Non ci credete ancora?

Allora cercate pure, quanto volete, nell'esegesi CATTOLICA di quel passo del Vangelo.

Un link per tutti ( ne troverete quante ne vorrete) qui.

Riporto un passaggio:

lo scandalo (18, 6-9). Nel linguaggio biblico lo scandalo si colloca sul piano della fede e non tanto sul piano della morale. Scandalo è tutto ciò che disorienta la fede. Gesù condanna coloro che scandalizzano i “piccoli” che credono in lui. Piccoli non sono più i bambini di cui abbiamo parlato prima, ma i fedeli semplici, incapaci di sopportare le novità e le arditezza dei “maturi”: la loro fede è fragile, forse immatura, scandalizzabile: anche costoro rientrano nel numero dei piccoli che hanno diritto al primo posto nella comunità.

Dove c'era IL PECCATO, subentra lo scandalo. Che, nel disegno del commentatore ( che è in OTTIMA e NUMEROSA compagnia) consisterebbe nel "disorientare i fedeli".

Chissà quanti saranno i passi distorti in questo modo, nelle interpretazioni ufficiali.

Accontentiamoci, per ora, di questo, per le conseguenze dirette ed immediate che ha comportato e comporta. Mi fermo. Stiamo ai fatti.

Dietro questo schermo di parole , dietro il paravento dello "scandalo" si nasconde un disegno, omertoso, autoassolutorio, antimoderno, che con il messaggio cristiano non ha assolutamente niente a che vedere.

Si nasconde da anni, decenni, secoli.

Forse è ora di cambiare.


Greased Lightbox

http://crisis.blogosfere.it/2010/04/chiesa-e-pedofilia-lo-scandalo-parte-dai-vangeli.html

PEDOFILIA E VANGELO

14 04 2010

Pedofilia e Vangelo

Leggo con sconcerto che su Repubblica del 7 aprile è apparso un commento di Miriam Della Croce dal titolo "Quel passo del Vangelo mal interpretato" (clicca qui). Riporto anzitutto il brano di Matteo (cap. 18, vers. 6): "Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino e fosse gettato negli abissi del mare".
La Della Croce dice che nella Bibbia la pedofilia non è condannata, poiché perfino in questo brano gli studiosi ritengono che il termine greco mikros ("piccolo") non si riferisce ai bambini ma ai credenti in Gesù Cristo, a coloro che hanno fatto i primi passi nel cammino di fede e quindi sono facilmente "scandalizzabili". Voglio far notare anzitutto un piccolo particolare del testo. Gesù poco prima (al v.5) disse che chi accoglie un solo bambino nel suo nome accoglie lui stesso. Poi, all'inizio del v.6, dice: chi invece scandalizza ... In greco "invece" è tradotto con de ed indica il proseguimento logico dello stesso discorso, dicendo ora che contrariamente a chi accoglie un bambino, chi invece lo scandalizza ...

Certamente, vi è anche il riferimento ai nuovi discepoli di Gesù che sono ancora sprovevduti come dei "bambini" e quindi facilmente scandalizzabili, ma non si può certo negare che i "piccoli" siano anche e primariamente i bambini, che più degli adulti accoglievano Gesù festosamente. Della Croce ha poi forse omesso di citare la traduzione di mikros nel più famoso dizionario di Greco del Nuovo Testamento, quello di Walter Bauer (A Greek-English Lexikon of the New Testament and Other Early Christian Literature), il quale alla pag. 521 inserisce Matteo cap. 6, vers. 6 tra i casi dove mikros indica una persona piccola di età, dunque (anche) un bambino.

Perciò, Matteo 6, vers. 6 si riferisce naturalmente ai bambini e metaforicamente anche ai nuovi discepoli di Gesù, sprovveduti e candidi come bambini.

Simone Venturini



simoneventurini@iesb.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.


http://www.studiobiblico.it/cms/index.php?option=com_content&view=article&id=533:i-bambini-e-la-bibbia&catid=89:altre-riflessioni&Itemid=206

LA SACRA BIBBIA VIETA LA PEDOFILIA

CENTRO ANTI-BLASFEMIA

LA SACRA BIBBIA VIETA LA PEDOFILIA

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Oggi molti giornalisti si improvvisano teologi, ma sensa conoscenza delle Sacre Scritture si commettono gravi errori.

Ecco cosa scrive Miriam Della Croce:
Il peccato della pedofilia nella Bibbia è un peccato inesistente
martedì 13 aprile 2010
di miriam della croce


A seguito della mia lettera qui pubblicata, con titolo: “Evangelico errore di noti scrittori”, e uscita poi su La Repubblica il giorno 7 aprile col titolo: “Quel passo del Vangelo male intepretato”, ho ricevuto dal giornalista Piero Schiavello de’ La Repubblica, la seguente mail:

Gentile Della Croce, dopo aver pubblicato la sua lettera continuano le interpretazioni diverse dalla sua sul passo del Vangelo. Ora anche il nostro editorialista Mancuso, uno studioso specialista come lei. Da non specialista, come molti lettori, non so più cosa pensare.
cordialmente
p.schiavello

Ed ecco la mia risposta, che ho inviato ieri a Piero Schiavello, e per conoscenza ad Augias, a Vito Mancuso, e a qualche lettore ancora non persuaso.

Il peccato della pedofilia nella Bibbia è inesistente
Gentile dott. Piero Schiavello, sono stata alcuni giorni lontano da Roma e dal computer, e per questo rispondo solo oggi alla sua cortese lettera. Non ho letto lo scritto di Vito Mancuso, e quindi non posso dare un parere in merito, però sarebbe grave che il noto teologo avesse commesso l’errore da me rilevato. Immagino che Mancuso abbia parlato degli scandali in genere; perché vede, dott. Schiavello, il fatto è che non c’è un bel nulla da interpretare; basta leggere ciò che i sinottici (Marco, Matteo e Luca) riportano chiaramente. Ma lei deve anche sapere che il peccato della pedofilia nella Bibbia (Antico e Nuovo Testamento) è inesistente. Le trascrivo un passo del Talmud (Sanhedrin 55b, 69a) che, confesso, prendo tale e quale, e quindi con beneficio d’inventario, da internet: “Le bambine portano dura punizione su coloro che hanno rapporti con esse quando sono mestruate”.
Ciò significa che il peccato consisteva solo nel fatto di essersi contaminati col sangue mestruale. E ancora: “Quando un adulto ha rapporto con una bambina, è nulla; perché quando la bambina ha meno di tre anni, ciò è come se uno ficca un dito in un occhio. Le lacrime vanno e vengono; così la verginità torna a una bambina sotto i tre anni” (Ketuboth 11b).
Ma, a parte ciò, vogliamo leggere i sinottici? Matteo (18,6): “Ma se uno sarà di scandalo a uno di questi piccoli che credono in me, è meglio per lui che gli sia legata al collo una mola asinaria e sia precipitato nel fondo del mare”. Ed ecco il commento di P.Rossano: “I piccoli sono i seguaci di Cristo, senza preminenza né appoggi umani, perciò più esposti ai pericoli dello scadalo, per altro inevitabile, data la proclività al male della natura umana” (La Bibbia – Edizioni Paoline 1990). Marco (9,42): “Chi poi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono, sarebbe meglio per lui…”. Luca (17, 1s): “E’ inevitabile che succedano scandali; però guai a colui che li provoca. E’ meglio per lui che gli sia appesa al collo…piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli”. Ed ecco il commento di F. Pasquero: “Lo scandalo è conseguenza della corruzione della natura umana. Qui non si tratta di un cattivo esempio sul piano morale, ma ben più gravemente di una condotta che minaccia di traviare i piccoli, cioè quelli ancora deboli nella fede” (La Bibbia – Edizioni Paoline 1990).
Spero di essere stata esauriente.
Miriam Della Croce

P.S. Preciso che non interpreto i testi sacri. Mi sono limitata a leggere il testo tradotto di diversi vangeli commentati e le note relative al versetto in questione. Affermare che lo scandalo della pedofilia fosse nella mente degli evangelisti, mi sembra uno scandalo storico!



http://www.reset-italia.net/2010/04/13/il-peccato-della-pedofilia-nella-bibbia-e-un-peccato-inesistente/

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Per quanto riguarda il Vecchio Testamento, vieta i rapporti fuori del matrimonio o concubinato, le fornicazioni e gli adulteri;

Esodo: 20,14; Deuteromonio: 5,18.

Anche il Nuovo Testamento vieta i rapporti fuori dal matrimonio;

"Fuggite la fornicazione. Ogni altro peccato che l'uomo commetta, è fuori del corpo; ma il fornicatore pecca contro il proprio corpo" (1 Corinzi 6:18).

"Né fornicazione, né impurità, né avarizia, sia neppure nominata tra di voi; né oscenità, né parole sciocche o volgari... Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore o impuro o avaro - che è un idolatra - ha eredità nel regno di Cristo e di Dio" (Efesini 5:3-5).

"Questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate, che vi asteniate dalla fornicazione, che ciascuno di voi sappia possedere il proprio corpo in santità e onore, senza abbandonarsi a passioni disordinate" (1 Tessalonicesi 4:3-5).

"Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, invidie, ubriachezze, orge e altre simili cose; circa le quali, come vi ho già detto, vi preavviso: chi fa tali cose non erediterà il regno di Dio" (Galati 5:19-21).

"Beati quelli che lavano le loro vesti per aver diritto all'albero della vita e per entrare per le porte della città! Fuori i cani, gli stregoni, i fornicatori, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna. Io, Gesù, ho mandato il mio angelo per attestarvi queste cose in seno alle chiese" (Apocalisse 22:13-15).




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Per quanto riguardo il Nuovo Testamento e la pedofilia ecco un buon articolo:


14 04 2010

Pedofilia e Vangelo

Leggo con sconcerto che su Repubblica del 7 aprile è apparso un commento di Miriam Della Croce dal titolo "Quel passo del Vangelo mal interpretato" (clicca qui). Riporto anzitutto il brano di Matteo (cap. 18, vers. 6): "Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino e fosse gettato negli abissi del mare".
La Della Croce dice che nella Bibbia la pedofilia non è condannata, poiché perfino in questo brano gli studiosi ritengono che il termine greco mikros ("piccolo") non si riferisce ai bambini ma ai credenti in Gesù Cristo, a coloro che hanno fatto i primi passi nel cammino di fede e quindi sono facilmente "scandalizzabili". Voglio far notare anzitutto un piccolo particolare del testo. Gesù poco prima (al v.5) disse che chi accoglie un solo bambino nel suo nome accoglie lui stesso. Poi, all'inizio del v.6, dice: chi invece scandalizza ... In greco "invece" è tradotto con de ed indica il proseguimento logico dello stesso discorso, dicendo ora che contrariamente a chi accoglie un bambino, chi invece lo scandalizza ...

Certamente, vi è anche il riferimento ai nuovi discepoli di Gesù che sono ancora sprovevduti come dei "bambini" e quindi facilmente scandalizzabili, ma non si può certo negare che i "piccoli" siano anche e primariamente i bambini, che più degli adulti accoglievano Gesù festosamente. Della Croce ha poi forse omesso di citare la traduzione di mikros nel più famoso dizionario di Greco del Nuovo Testamento, quello di Walter Bauer (A Greek-English Lexikon of the New Testament and Other Early Christian Literature), il quale alla pag. 521 inserisce Matteo cap. 6, vers. 6 tra i casi dove mikros indica una persona piccola di età, dunque (anche) un bambino.

Perciò, Matteo 6, vers. 6 si riferisce naturalmente ai bambini e metaforicamente anche ai nuovi discepoli di Gesù, sprovveduti e candidi come bambini.

Simone Venturini



simoneventurini@iesb.it Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.


http://www.studiobiblico.it/cms/index.php?option=com_content&view=article&id=533:i-bambini-e-la-bibbia&catid=89:altre-riflessioni&Itemid=206



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Per quanto riguarda il Talmud, davvero non condanna la pedofilia, ma non è la parola di Dio,

ma insegnamenti errati ed umani ecco un articolo:

Il Talmud
uno sguardo alle tradizioni religiose del giudaismo


L'autore del seguente articolo è Irv Spielberg, ebreo, un tempo seguace
del giudaismo, oggi cristiano. Egli scrive:

Questa religione [il giudaismo] ha avuto origine con la comparsa stessa dell'uomo, con Adamo ed Eva. È la religione nata prima di ogni altra forma di culto -- prima dell'Islam (apparso 14 secoli fa), prima dell'Induismo o del Buddismo (apparsi 25 secoli fa), prima dei vari culti pagani della Mesopotamia (60 secoli fa).

In sostanza, i giudei dovevano condursi con giustizia e ubbidienza davanti al loro Dio e Creatore, amandoLo con tutto il loro cuore.
A un certo punto, Dio rivolse ai giudei questo comandamento: "Amate il vostro prossimo - anche lo straniero che abita tra di voi - tanto quanto amate voi stessi". Non passò molto tempo che i giudei cominciarono a ribellarsi contro Dio e a fare di testa loro.
La loro ribellione durò secoli, prima che Dio permettesse la loro sconfitta e deportazione nell'antica Babilonia.

In quel tempo, i capi religiosi cominciarono a formulare delle nuove leggi e idee religiose che, secondo loro, servivano a spiegare e a completare i comandamenti che Dio aveva dato nell'Antico Testamento. Eppure, i loro insegnamenti annullavano quelli che Dio aveva dato loro!

Le nuove leggi inventate da quei rabbini sono conosciute come "il Talmud".
Sebbene i rabbini siano esperti del Talmud, probabilmente neppure un ebreo su mille sa esattamente cos'è il Talmud. Ecco allora alcuni insegnamenti del Talmud (con le relative fonti).



3) IL TALMUD ODIA I BAMBINI:

È giusto per una bambina di tre anni avere rapporti sessuali (Abodah Zarah, 37a; Kethuboth, 11b,39a; Sanhedrin, 55b,69a,b; Yebamoth, 12a,57b,58a,60b).
Quando un uomo ha rapporti omosessuali con un bambino al di sotto dei 9 anni d'età, non è da condannare (Sanhedrin, 54b,55a).
I rapporti sessuali con un bambino al di sotto degli 8 anni d'età sono leciti (Sanhedrin, 69b).

http://camcris.altervista.org/talmud.html

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