mercoledì 27 agosto 2008

IL NUDISMO E' SOLO UNA SCUSA PER FARE SESSO LIBERO

Da anni era frequentata da nudisti: quest'anno ci sono anche gli scambisti
Il parroco: "Tenete i vostri figli alla larga da quell'inferno"
La rivolta di Eraclea: via i peccatori
dalla spiaggia del libero amore
dal nostro inviato ROBERTO BIANCHIN



Nudisti ad Eraclea

ERACLEA - Lei si stende sul bagnasciuga, si gira e si rigira con mosse da sirena. Lui, piedi nell'acqua, la fotografa in tutte le pose. Lei è bruna, statuaria, avrà una trentina d'anni. Lui anche. Pochi metri più in là, all'inizio della diga, una mezza dozzina di giovanotti sta seduta sugli scogli, a guardare. L'ultimo della fila, discretamente, senza farsi notare, si accarezza. Lei sorride. La coppia non sembra infastidita. Il fotografo, anche lui senza il costume, come tutti su questa spiaggia, cambia macchine e obiettivi, filtri e rullini, e scatta. Picchia un sole africano alle tre del pomeriggio. Non parla nessuno. Si sentono solo gli ordini secchi del fotografo alla ragazza. Quando ha finito, e mette via le macchine nella borsa, dice, sudato e sorridente, che non c'è niente di male. Che a lei piace farsi guardare. Sono due fidanzati, vengono da Ferrara.

Sono un migliaio, tutti nudi, e arrivano da ogni parte dell'Italia del nord, sulla spiaggia più "calda" dell'estate. La spiaggia dell'amore libero, l'hanno battezzata. A luci rosse, anzi, rossissime. Dove nulla è vietato e tutto è permesso. Paradiso dei nudisti, degli scambisti, dei gay, dei guardoni, degli esibizionisti. Ciascuno con un territorio ben definito. Dove nessuno infastidisce l'altro. Ma dove ciascuno sa bene cosa è venuto a cercare. Era una spiaggia nudista, questa, da sempre, anche se clandestina. Ma da quest'anno qualcosa è cambiato. E' diventata la spiaggia del sesso. Sull'arenile è spuntato un piccolo "villaggio" con una cinquantina di capanni, anche questi abusivi, fatti di tende e pezzi di legno portati a riva dal mare, alcuni perfettamente attrezzati con tavoli, brandine e frigoriferi da campeggio, che garantiscono, a chi vuole, un po' di intimità.

Basta seguire, come nei club privè, i segnali in codice. Se sul ramo d'albero che fa da pennone in cima al capanno sventola un perizoma rosso, significa che la coppia che lo abita non vuole intrusi. Se invece il perizoma è verde, vuol dire che sono gradite nuove conoscenze. Ma la "novità", che per ora fa felice solo il gestore del parcheggio di Via dei Pioppi, che nei fine settimana trabocca, non sembra gradita ai governanti e agli operatori turistici. Neanche al parroco, Don Luigi, che ha avvisato le famiglie di tenere i figli alla larga da quell'"inferno", e a un gruppetto di cittadini "difensori della morale" che stanno meditando iniziative di protesta per "cacciare i peccatori". Di parere contrario l'Arcigay, che invece chiede, per bocca del suo portavoce, Oriano De Palma, la regolarizzazione dell'area come spiaggia naturista.


Il posto, del resto, una lingua di spiaggia lunga sette chilometri, con dune e pinete alle spalle, è ideale. Nascosto, invisibile, quasi inaccessibile. Arrivarci è un'impresa. O si attraversa a nuoto un braccio di mare, da dove finisce la spiaggia di Eraclea, o si deve scarpinare a piedi per quattro chilometri lungo un piccolo sentiero di terra e di sabbia nascosto tra la boscaglia. Si chiama "Laguna del Mort", perché un'antica leggenda racconta fosse abitata dal cadavere galleggiante di un affogato che ogni tanto riemergeva a spaventare i bagnanti. È un'area naturalistica, a est della foce del Piave, protetta dalla Comunità Europea. Non ci sono cartelli, tranne questo. Niente che indichi che è una spiaggia nudista o altro. E neanche una struttura. Né uno stabilimento, né un chiosco di bibite, né docce né toilette. Niente di niente. Solo sabbia, scogliere, dune. E i capanni del sesso.

Pur senza cartelli, la spiaggia è rigorosamente divisa per zone. Basta camminare per accorgersene. Il primo tratto è quello tradizionalmente naturista. Il più tranquillo. Coppie di ogni età e famiglie con bambini che fanno i castelli di sabbia e sguazzano allegramente nudi. Il secondo tratto, quello dei gay, dove cominciano a sorgere i primi capanni, è il più frequentato. La maggior parte sono di mezza età. Alcuni si mettono in mostra, spavaldi, davanti a chi passa. Altri si appartano fra le dune e fra le onde, qualcuno non ha imbarazzi a scambiarsi effusioni sotto al sole. L'ultimo tratto è quello degli scambisti. Coppie eterosessuali. Marta e Oleg, due tedeschi cinquantenni dall'aria hippie, piuttosto corpulenti, che girano l'Europa in moto, hanno una radiolina che gracchia e sorridono a tutti quelli che passano, hanno preparato addirittura una tavola imbandita con birre e salsicce per attirare gli "ospiti". Si è fermato qualcuno? "Nein - ridono - non ancora".

(18 luglio 2008)
http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/spiaggia-eraclea/spiaggia-eraclea/spiaggia-eraclea.html

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